volume II - Grand Tour
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Tristu est Anima mea usque ad Mortem. E più sotto a caratteri minori: Apparuit illi angelis de Coelo confortans<br />
eum et factus in agonia prolixius orabat et factus est sudor eius sicut guttae sanguinis decurrentis in terram, Luc. Cap.<br />
22, v. 43. E più basso in fondo di suddetto cantone destro: Romae apud Jacobum Frey an 1728. Once 15 e<br />
mezzo per traverso, once 13 e mezzo per alto compreso lo scritto.<br />
Giano che sulle nubi mostra di aver serrato il suo tempio, Flora in alto sparge fiori ecc., con sotto un<br />
epigramma latino che comincia: Auratas Ianus reserat dum cardine postes ecc. Sotto e nel cantone destro:<br />
Carolus Marattus pinxit. E nel sinistro: R. V. Auden Aerd sculp. Once 17 e un terzo per traverso, once 13<br />
e due terzi per alto compreso lo scritto.<br />
Romolo e Remo ritrovati in una cestella alla ripa del Tevere da Faustolo pastore e da esso consegnati a<br />
Larentia sua moglie per educarli. Sotto e nel cantone destro: Carol Marattus pinx. E nel sinistro: R. V.<br />
Auden Aerd sculp. Dedicata al marchese Niccolò Maria Pallavicino, e la descrizione dell’istoria che<br />
comincia: Cum pueris Romulo ac Remo ad ripas Tiberis ubi quodam ficus ruminalis erat ecc. Once 18 e un terzo<br />
per traverso, once 13 e due terzi compreso lo scritto.<br />
La Clemenza in alto sulle nubi corteggiata da varie virtù e in aria un putto che tiene alzato con ambe le<br />
mani una cartelletta nella quale è scritto: Custos Clementia Mundi. Dipinta a fresco da Carlo Maratti nel<br />
palazzo Altieri e dedicata da Giacomo Frey, intagliatore di essa, al cardinale Lorenzo di detta famiglia.<br />
Nel cantone destro si legge: Car. Equ. Marat. pinxit. in aedibus illmi ac Exc.mi Principis D. Gasparis Alteris.<br />
E nel sinistro: Jac. Frey del. et incid. Romae 1719. Once 23 ardite per alto compreso lo scritto, once 11 per<br />
traverso.<br />
Una Beata Vergine coronata di stelle con ambe le mani al petto, in ovato. Alta once 3 ardite, larga once<br />
due e mezzo, sotto vi è scritto: Gravè par B. Picart d’aprés le dessein de Carlo Maratti du Gabinet de<br />
B. Picart. Nel libro delle Imposture innocenti di Bernardo Picart, a 42.<br />
La Flagellazione di Nostro Signore alla colonna, intagliata da B. Thibout. Once 6 e un ... [lacuna] per<br />
alto, once 5 per traverso. Trovasi questa stampa in un libro intitolato: Papa Domini Nostri Jesu Christi<br />
impresso in Roma dal Salvioni.<br />
Il portar della croce, intagliato dal suddetto Thibout della misura sopraddetta.<br />
[p. 539 – <strong>II</strong> – C_021R] Carlo Natoli cremonese, scolare di Andrea Mainardi, si vedono molte opere di<br />
questo bravo pittore che visse 94 anni e morì nel 1683.<br />
Carlo Pellegrini, di tal nome furono due pittori, uno da Carrara che dipinse in San Pietro di Roma e<br />
specialmente nei sotterranei e diede molti disegni per i mosaici, l’altro romano. Il Baldinucci, nella Vita<br />
del Bernino, a 17 e decennale <strong>II</strong>, della parte I, del secolo V, a 62, dove dice che questo Carlo Pellegrino<br />
o Pellegrini, fu scolare del cavalier Bernino. Pinarolo, tomo I, a 264 e 270.<br />
Carlo Piccinardi cremonese imparò da suo padre e visse ai tempi dei Caracci.<br />
Carlo Poerson lorenese, il padre pittore, seguitò la maniera di Simone Vouet, sotto il quale molto<br />
dipinse. Morì nel 1667. Vedi Carlo Francesco. Fu cugino e scolare di Noel Coypel e di lui ne fa<br />
menzione monsù de Piles nel Compendio delle vite dei pittori, edizione <strong>II</strong>, libro V<strong>II</strong>, a 527, nella Vita di<br />
Noel Coypel. Nel 1706 era direttore dell’Accademia Reale di Francia in Roma, come scrive monsù<br />
Piganiol de la Force nella sua Nuova descrizione di Versaglies, di Trianon e di Marly, edizione V, tomo I, a<br />
132 e tomo <strong>II</strong>, a 184, 186, 290 e 291. Ne fa menzione ancora il signor Nemeitz, nella sua opera<br />
intitolata Soggiorno di Parigi ecc., tomo I, a 346. Filibien, libro <strong>II</strong>I, a 311 e libro IV, a 171. Florent Le<br />
Comte, libro I, edizione <strong>II</strong>, a 235.<br />
Carlo Portelli da Loro, nel Valdarno di sopra, scolare di Ridolfo Grillandaio, dipinse molti quadri e<br />
tavole d’altare nella città di Firenze. Vasari, parte <strong>II</strong>I, libro <strong>II</strong>, a 29 e 870, parte <strong>II</strong>I, a 541, nella Vita<br />
dell’Aristotile, a 373, nel fine della Vita di Ridolfo Grillandaio.