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volume II - Grand Tour

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Carlo Simonneau il Vecchio, intagliatore francese. Fralle altre stampe intagliate da questo buon<br />

professore, vedesi la morte d’Ipolito, cavato da un’opera di Carlo Le Brun ben cognita ai dilettanti.<br />

Intagliò parimente la statua equestre di Luigi XIV il <strong>Grand</strong>e, scolpita da Girandon, cavata dal quadro<br />

dipinto da monsù Hovasse, tanto scrive Florent Le Comte, libro I, edizione <strong>II</strong>, a 212, nel fine del<br />

catalogo delle stampe del gabinetto delle stampe del re di Francia. E lo stesso, a 214, dice che intagliò<br />

alcune pitture di Anton Francesco Vander-Meulen insieme con altri intagliatori.<br />

Claudio Duflos, intagliatore in rame, a bulino, e all’acquaforte. Vedesi di sua mano, intagliato a bulino,<br />

il frontespizio di un libro in foglio, intitolato Gotha Numaria ecc., del museo Friderisciano, pubblicato<br />

da Sigismondo Liabe nel 1730, dal disegno di Debriè. Ha intagliato parimente tutti i rami del poema<br />

dell’Hendriade di messieur de Voltaire, dai disegni di Giovanni de Troy.<br />

Cesare Fantetti, vedesi il di lui nome come disegnatore e intagliatore in molte carte, le quali sono ben<br />

cognite ai dilettanti e in specie le pitture di Pietro da Cortona, in casa Sacchetti in Bologna.<br />

Claudio Audran, celebre pittor franzese. Di questo eccellente professore ne fa menzione l’abate Gilbert<br />

nella sua Descrizione Istorica di Fontanablò, libro I, a 115, 128.<br />

Cornelio il maggior pittore di Parigi. Di quest’artefice ne parla l’abate Gilbert nella sua Descrizione istorica<br />

di Fontanablò, libro I, a 118.<br />

Claudio Ballin di Parigi, fu orefice famosissimo, nacque nel 1615 e morì nel mese di gennaio del 1678.<br />

In tutte le opere che egli fece per il re di Francia, introdusse tutto ciò che si vede di migliore dell’antico,<br />

e con tal proprietà e eleganza che non si può trovar di meglio nelle opere [p. 628 – <strong>II</strong> – C_065V] di<br />

altri autori. Ne parla con degna e giusta lode monsù Piganiol de la Force, nella sua Nuova descrizione di<br />

Versaglies, edizione V, tomo <strong>II</strong>, a 12.<br />

Cossio, pittore franzese. Sono sue opere a Versaglies, descritte da monsù Piganiol de la Force, nella sua<br />

Nuova descrizione di Versaglies, di Trianon e di Marly, edizione V, tomo <strong>II</strong>, a 183 e 276, dove parla di<br />

quest’artefice come di professore, che viveva nel suo tempo.<br />

Clève. Questo è stato uno dei buoni maestri di pittura della celebre Accademia in Parigi, vivente nel<br />

medesimo tempo di Coyzevok, di Jouvenet, di Coypel, di de Troy, di Boulogne, di Rigoult, di<br />

l’Argilliere, di Fontenay, di Person e di altri, come scrive il signor Nemeitz, nella sua opera intitolata<br />

Soggiorno di Parigi ecc., tomo I, a 346.<br />

Châtillon o sia Castiglioni. Questo è stato un franzese, eccellente pittore di miniature di smalto, come<br />

ancora versato in molte sciene. Ne vien fatta onorevole menzione dal signore Nemeitz nella sua opera<br />

intitolata Soggiorno di Parigi ecc., tomo I, a 368.<br />

Cornelio Bisschop, pittore fiammingo, nacque l’anno 1630. Imparò la pittura da Ferdinando Bol.<br />

Lavorò per Lodovico XIV re di Danimarca. Morì nel 1674, in età di anni 44. Lasciò undici figliuoli,<br />

cioè otto femmine e tre maschi, i quali furono tutti buoni o bravi pittori. Jacop Campo Weyerman,<br />

parte <strong>II</strong>.<br />

Cristofano Pierson pittore dell’Haya, dove nacque l’anno 1631. Fu scolare di Bartolommeo Meyburg.<br />

Incontrò l’affetto di Cristina regina di Svezia e del maresciallo Warangel. Morì in Gouda il dì 11 di<br />

Agosto 1714, in età di anni 83. Jacob Campo Weyerman, parte <strong>II</strong>.<br />

Carlo Emanuelle Biset, bravissimo pittore, nacque in Mechelina l’anno 1633. Andò a Parigi, dove<br />

lavorò per la corte, passò poi in Anversa, ove gli nacque un figliolo, chiamato Giovanni Battista Biset,

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