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volume II - Grand Tour

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[p. 819 – <strong>II</strong> – C_161R] Elia Van den Broek nacque in Anversa e fu bravo pittore di fiori, di erbe, serpi,<br />

insetti e cose simili. Gli convenne abbandonare Anversa e andarsene in Amsterdam, perché dice Jacob<br />

Campo Weyerman, nella parte <strong>II</strong>I, che sapeva meno vivere che dipingere. Morì in Amsterdam l’anno<br />

1711.<br />

Enrico Caree pittore, nacque in Amsterdam l’anno 1658 ebbe per maestro prima Giacomo Giordans e<br />

poi Giuliano Jakobsz. Nel suo dipignere imitò molto la maniera di Francesco Snyders. Jacob Campo<br />

Weyerman, parte <strong>II</strong>I.<br />

Edema, questo fu un bravo pittore di paesi, amico del famoso Schoor, sopra tutto era singolare nel<br />

dipingere farfalle come la signora Suriname e fece ancor esso un viaggio all’Indie. Aveva un buon<br />

pennello, pronto, spedito e di buono impasto di colore. Nei suoi quadri di figure non faceva né le<br />

figure né gli animali, ma le faceva fare a altri pittori. Era dedito terribilmente al vino e di complessione<br />

robustissima. Andò in Londra in tempo del re Guglielmo <strong>II</strong>I e quivi morì molto ricco, cosa rarissima<br />

tra i pittori, così scrive Jacob Campo Weyerman, parte <strong>II</strong>I.<br />

Ercole Gaetano Bertuzzi, figliuolo di un muratore, nacque in Bologna l’anno 1668. Inclinato da<br />

fanciullo alla pittura, vide alcuni suoi disegni Carlo Cignani e gli fece animo, dicendoli che prima di<br />

porsi a dipingere disegnasse assai. Fu posto dal padre nella scuola di Cesare Gennari e quivi molto<br />

disegnò e studiò. Comparve finalmente in pubblico colle sue pitture le quali furono molto gradite.<br />

Crescendo poi la sua fama e la sua abilità, ebbe molto da operare non solo in Bologna, ma ancora in<br />

altre città. Studiò molto le opere del Franceschini ma però gli piacque assai d’imitare la maniera del<br />

Guercino. Non lasciò mai di disegnare, frequentando sempre le più fiorite accademie del nudo. Fu uno<br />

dei 40 accademici fondatori dell’Accademia Clementina e il primo a morire, il che seguì il dì 27 agosto<br />

1710. Tanto scrive Giampiero Zannotti, nella sua Vita, libro <strong>II</strong>, a 347, nella sua Storia dell’Accademia<br />

Clementina, dove non pone il ritratto di questo artefice.<br />

Ercole Graziani, diverso dall’altro già descritto, che si può dire l’Juniore, nacque in Bologna il dì 14<br />

agosto 1688. In età di 11 si pose a disegnare da sé con qualche direzione di Lodovico Mattioli. Protetto<br />

poi dal conte Pietro Ercole Fava, fu dato da esso a instruire a Donato Creti e quivi molto disegnò e<br />

molte cose copiò in pittura, cominciò a dipigner quadri di sua invenzione e col crescere dell’età crebbe<br />

sempre in valore. Questo è oramai così noto, che dopo le molte opere sue esposte in Bologna e in altre<br />

città, va continuamente travagliando, né gli mancano commissioni. Egli é uno dei 40 accademici<br />

clementini della quale sostenne meritamente il X<strong>II</strong>I principato. Giampiero Zannotti nel libro <strong>II</strong>I, a 275,<br />

ne scrive la vita e pone avanti a quella il di lui ritratto nella sua Storia dell’Accademia Clementina.<br />

Ersilia Creti, figliuola di Donato. Questa fanciulla, nata dalla prima moglie di Donato, coi precetti del<br />

padre ha imparato a disegnare a penna con molta eleganza e siccome è dotata di spirito, se elle<br />

proseguirà e vorrà badar, si può sperare che accresca nuova gloria alla patria, giacché è stata giudicata<br />

meritevole di essere ascritta tra gli accademici di onore nell’Accademia Clementina di Bologna, come<br />

scrive Giampiero Zannotti nella sua Istoria della detta Accademia, nella Vita di Donato Creti, libro <strong>II</strong>I, a<br />

118 e libro IV, a 334.<br />

Ercole Rivani bolognese, macchinista celebratissimo, fu in Francia al servizio di Luigi XIV, ove si fece<br />

grande onore e rese chiaro e glorioso il suo nome. Ne fa menzione Giampiero Zannotti nella sua Istoria<br />

dell’Accademia Clementina di Bologna, libro <strong>II</strong>I, a 202, nella Vita di Ferdinando Galli Bibbiena.<br />

Ert Veest di Anversa. Dipingeva per eccell[enza] marine e combattimenti navali. Viveva nel tempo<br />

medesimo di Bartolommeo Blemberg di Asselin e di Petit Jean, bravi paesisti, al riferire di monsù<br />

Filibien, libro <strong>II</strong>I, a 355.

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