volume II - Grand Tour
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fermò e fece conoscere la sua virtù e la sua grande abilità nei ritratti, tanto in grande che in piccolo. Fu<br />
voloroso altresì nelle istorie, di gran maniera franca e di molto rilievo, con grande intelligenza del<br />
chiaroscuro. Le sue qualità personali lo resero molto grato a tutti per il suo tratto civile e per essere<br />
assai disinteressato. La statura del suo corpo era smisuratamente grande, sopra il comune degli altri<br />
uomini, ma poco proporzionata perché all’altezza corrispondeva la grossezza, di maniera che pareva un<br />
gigante. Morì in Madrid nel Buon Ritiro nel 1711 d’anni 67. Palomino, Museo pittorico, tomo <strong>II</strong>I, a 492.<br />
[p. 727 – <strong>II</strong> – C_115R] Don Mattias de Torres nativo d’Espinosa, pittore. Passò a Madrid, dove studiò<br />
la pittura in casa di un suo zio chiamato Tommaso Torrino, pittore ordinario. Nei suoi principi seguitò<br />
quella cattiva scuola, dipingendo a dozzine per solo motivo di un vile interesse, senza correzione<br />
veruna. Ma poi col praticare don Francesco de Herrera, il maestro maggiore che fosse allora in Madrid,<br />
col disegnare nelle accademie più celebri di quel tempo e col trattare con diversi pittori singolari, che<br />
allora vivevano, mutò talmente lo stile e si fece così corretto che riescì uno dei più bravi pittori di<br />
allora. Ebbe gran facilità nell’inventare, dipinse bene i paesi, storiette di piccole figure e storie grandi di<br />
figure al naturale e le battaglie, e intese a maraviglia bene il chiaroscuro, dilettandosi ancora di miniare.<br />
Molte sono le sue opere per le chiese e per le case dei particolari in diverse città della Spagna. Venuto<br />
in vecchiaia, declinò talmente nell’arte che, caduto in estrema miseria, morì allo spedale generale di<br />
Madrid in età di anni 80, nel 1711 e fu sepolto per carità della chiesa di San Luigi, sua parrocchia.<br />
Palomino, Museo pittorico, tomo <strong>II</strong>I, a 490.<br />
Don Lorenzo Montero pittore della città di Siviglia. Fu professore molto bravo e specialmente a<br />
tempera, in architetture, ornati e cartellami, ma sopra tutto in frutte, fiori e paesi. Andò a Madrid nel<br />
1684 e quivi fu impiegato in molte opere pubbliche e particolarmente nei funerali e nelle mutazioni di<br />
scene, come altresì in alcune cappelle per diverse chiese. Morì in Madrid nel 1710 in età di anni 50 in<br />
circa. Palomino, Museo pittorico, tomo <strong>II</strong>I, a 489.<br />
Don Girolamo Secano pittore e scultore di Saragozza. Dopo aver avuto alcuni piccoli principi in quella<br />
città, passò a Madrid, dove studiando continuamente sopra di sé, facendosi rivedere i suoi disegni dai<br />
primi professori che alora vivevano in quella città, indi copiando le pitture migliori dei più eccellenti<br />
maestri, si fece un buon maestro nel disegno e nel colorito. Con un tal capitale fece ritorno a<br />
Saragozza, dove fece varie e belle opere, tanto pubbliche che private. Nella sua età di sopra 50 anni gli<br />
venne volontà di applicare alla scultura e in questa facoltà ancora divenne eminente come lo fece<br />
conoscere fralle altre statue, in quelle [p. 728 – <strong>II</strong> – C_115V] della cappella di San Lorenzo di quella<br />
città, nella quale morì nel 1710 d’anni 72. Palomino, Museo pittorico, tomo <strong>II</strong>I, a 489.<br />
Don Giovanni Vanchesel pittor fiammingo, figliuolo e scolare di Giovanni Vanchesel, il quale fu<br />
scolare di David Teniers. Nel 1680 andò a Madrid in casa di un suo paesano dove fece conoscere il suo<br />
natural talento in alcuni ritratti grandi al naturale e istoriati, i quali gli diedero tanto credito che la<br />
serenissima signora Donna Maria Luisa d’Orleans volle esser ritratta dal di lui pennello, onde per<br />
questo mezzo ottenne di esser dichiarato pittore della regina. Seguitò la sua padrona sino a Baiona,<br />
avendo fatto in questo tempo altre volte il suo ritratto. Indi fatto ritorno a Madrid, ebbe l’onore di fare<br />
quello del re Filippo V ma questo, non essendoli riuscito così felicemente come avrebbe desiderato, si<br />
addolorò in tal maniera che in breve tempo morì nel 1708 in età di anni 64. Fu valoroso ancora nelle<br />
storie, come ben lo dimostrano alcuni gran quadri che sono nella real corte di Madrid e altrove.<br />
Palomino, Museo pittorico, tomo <strong>II</strong>I, a 485.<br />
Don Francesco Perez Serra pittore nato in Napoli, figliuolo di don Martino Perez spagnuolo, nativo di<br />
Gibilterra. Studiò pittura in Napoli sotto Aniello Falcone e, perché fu molto inclinato alle battaglie, si<br />
diede tutto a tal genere di pittura. Passato in Spagna, proseguì i suoi studi nelle battaglie sotto Giovanni<br />
di Toledo, che in quel tempo stava a Madrid. Fece un profitto così grande che in breve comparve in<br />
pubblico con quadri di battaglie e di storie a olio, a tempera e a fresco, e si acquistò tanta fama che