volume II - Grand Tour
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S. Andrea apostolo genuflesso in terra, mezzo nudo, in atto di adorare la croce piantata avanti in terra,<br />
tenuto da due manigoldi, dietro al Santo diversi soldati e davanti tre spettatori in lontano in paese.<br />
Intagliata da Giacomo Frey, sotto e nel cantone destro si legge: Eq. Carol Marattus pinx. Nel sinistro: Io.<br />
Jacob Frey del. et sculp. Romae. Nel mezzo a caratteri grandi: Salve Crux pretiosa suscipe discipulum eius qui<br />
pependit, in te magister meus Christus. E più sotto a caratteri piccoli: Ex tabula Maratte osservata in aedibus<br />
emmi et revmi Principis Joseph Renati: S. R. E card. imperialis. Once 13 scarse per traverso, once 10 scarse<br />
senza lo scritto per alto.<br />
Il ritratto di Raffaello da Urbino, figurato un busto in una nicchia con sua cornice, dai lati della quale<br />
sono due viticci con faci ardenti, da una parte la Fama volante che l’incorona colla destra e colla<br />
sinistra sostiene la tromba per celebrar le sue lodi, e da ambe le parti due urne che spargono profumi<br />
odorosi. Sotto al ritratto un gran cartello coll’ elogio di Raffaello che comincia: D. O. M. Raphael Sanctio<br />
Joann F. Urbinat. Pictori eminentiss veterumq aemulo ecc. Carolus Marattus posuit An MDCLXXIV. Dai lati<br />
del cartello sono la Pittura, la Scultura in piedi e l’Architettura sedente in terra, meste e piangenti. Un<br />
putto nudo accanto alla Pittura dalla parte destra, con una tela per lo ritto a cui sta appoggiato nella<br />
quale con semplici linee si vede schizzata la Natura, e un altro putto nudo sedente [p. 538.9 – <strong>II</strong> –<br />
C_016V] in mezzo sopra un gradino chè rivolto verso l’Architettura tiene un compasso nella destra,<br />
facendo alcuni segni mattematici sopra una tavoletta, nel cantone destro sta scritto: Petrus Aquila sculp.<br />
In mezzo: Carol Marattus inven. delin. E nel cantone sinistro: Io. Jacob. de’ Rubeis formis Romae cum Priv. S.<br />
Pont 1675. Once 12 e un terzo per traverso, once 10 per alto.<br />
Citerea in mare con ninfe e putti alla quale un tritone porge doni in una conchiglia. Intagliata<br />
all’acquaforte e disegnata da Guglielmo Kent inglese. Sotto vi è il seguente distico latino: Quae Cytherea<br />
tibi fort inclyta munera Triton, Itaec musis prima Kentius arte vovet I. F. Nel cantone destro vi si legge: Eq. Car.<br />
Maratta inven. E nel sinistro: Gulielmus Kent delin. et sculp. 1725. Once 7 per traverso, once 5 e un terzo<br />
scarse per alto, compreso lo scritto.<br />
Nostro Signore incoronato di spine, sedente con canna in mano e ambe le mani legate, e un manigoldo<br />
in ginocchio da una parte, dipinto da Carlo Maratti a fresco in una lunetta, compagna della già scritta, e<br />
intagliata all’acquaforte, senza nome dell’intagliatore, solamente nel cantone sinistro si legge: C. M.<br />
pinxit Romae. Per traverso once 6 e once 4 e un terzo per alto.<br />
S. Antonio di Padova, genuflesso colle braccia appoggiate sopra un tavolino baciando il piè destro a<br />
Giesù Bambino con gloria degli Angeli, nel cantone sinistro si legge: Jacob Frey F. Romae. E sotto in<br />
caratteri grandi: Sanctus Antonius de Padua. Once 6 ardite per alto, once 4 e un terzo per traverso.<br />
Una conclusione dedicata da Francesco Barberini agli eminentissimi cardinali di Propaganda Fide ecc.<br />
consistente in una gran cartella ornata, di sopra da un putto per parte e, sotto con due gran figure, cioè<br />
della Prudenza, della Fede, del 1687, sotto nel contorno destro si legge: Carol Marattus invent. et delin. E<br />
nel sinistro: Petrus Aquila sculp. Once 14 per traverso, once 12 per alto.<br />
S. Filippo Neri in ginocchio davanti a un quadro della Beata Vergine con un angelo, bellissimo intiero<br />
tutto luce, che colla destra accenna lo stesso quadro e colla sinistra appoggiata sulle spalle del Santo. In<br />
terra sulle nubi due angeletti tutti nudi riguardanti verso S. Filippo, uno dei quali tiene colla sinistra un<br />
giglio. Sotto alla stampa vi è scritto a caratteri grandi: In Conspectu Angelorum tuorum tibi, ps. 138. Nel<br />
cantone destro: Eq. Carol Marattus pinx. Nel sinistro: Jacob Frey del et incid Romae. Once 11 e due terzi per<br />
alto, compreso lo scritto, once 9 scarse per traverso.<br />
La Beata Vergine sedente sotto alcuni alberi tenendo il Bambin Giesù vestito colla mano destra, che<br />
siede dalla stessa parte e colla mano sinistra scopre un involto dove sono fiori presentatoli da S.<br />
Giuseppe, nell’angolo destro vedesi l’asinello che beve ad un rio che è a’ piedi della stessa Beata<br />
Vergine. Sotto: Eques Carolus Marattus pinx. Nel mezzo e a caratteri maggiori: Flores mei Fructus Honoris et<br />
Honestatis, Eccl. 24, v. 23 Sanctissimo Patri ed Domino D. Clementi papa XI Jacob Frey del. et scu. Romae. Once<br />
13 e un terzo per alto, compreso lo scritto, once 9 e un terzo per traverso.<br />
[p. 538.10 – <strong>II</strong> – C_017R] Li tre Re Magi, intaglio ordinario all’acquaforte senza nome dell’intagliatore,<br />
nel cantone destro si legge: Carlo Maratti pinx. E nel sinistro: Si stampa da Matteo de Giudici alli Cesanni.<br />
Once 11 ardite per alto, once 7 per traverso.<br />
La Beata Vergine sedente in paese che colla destra sostiene il Bambin Giesù che ritto, tiene ambedue le<br />
mani sopra un libro guardando in esso che la stessa Beata Vergine vi tiene, colla mano sinistra sulla