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volume II - Grand Tour

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Filippo Creuli, architetto romano. Molte sono le fabbriche di buon gusto che si vedono fatte in Roma<br />

colla sua direzione e col suo disegno; onde fu ascritto tra gli accademici di merito nell’Accademia di<br />

San Luca di Roma, come si può vedere nel libro intitolato Gli eccelsi pregi delle belle arti, impresso in<br />

Roma nel 1733.<br />

Filippo Ragusini, architetto in Roma. Fu ascritto tra gli accademici di merito nell’Accademia di San<br />

Luca di Roma, e trovasi registrato il di lui nome nel libro intitolato Gli eccelsi pregi delle belle arti ecc.,<br />

impresso in Roma nel 1733.<br />

Filippo Ottoni, architetto romano. Fu ascritto tra gli accademici di merito nell’Accademia di San Luca<br />

di Roma, e si trova registrato il di lui nome nel libro intitolato Gli eccelsi pregi delle belle arti ecc., stampato<br />

in Roma nel 1733 in fine.<br />

Filippo Gil de’ Mena, pittore, nacque in Vagliadolid circa il 1600, e studiò la pittura in Madrid [p. 962 –<br />

<strong>II</strong> – C_235V] nella scuola di Giovanni Vanderhamen, pittore fiammingo. Tornato a Vagliadolid, si fece<br />

conoscere valentuomo colle molte sue opere, non solo per quella città, ma ancora per le città di<br />

Segovia, Zamora, Tordesiglias, Pegnafiel, Cuegliar e altri luoghi, tanto pubblici che privati. Fu altresì<br />

buon ritrattista e grande imitatore del naturale. Per molti anni fece Accademia in sua casa, ed ebbe uno<br />

studio tanto celebre di stampe, disegni, bassirilievi, gessi, modelli e altre cose, che alla sua morte fu<br />

stimato tremila ducati; seguì questa nella detta città di Vagliadolid nel 1674, in età poco più di 70 anni.<br />

Palomino, Museo pittorico, tomo <strong>II</strong>I, a 382.<br />

Filippo Vinckeboons, pittore di Malines, padre e maestro di David Vinckeboons; valse molto nel<br />

dipignere a tempera. Fioriva nel 1578 e morì nel 1601 in Amsterdam. Ne fa menzione il Baldinucci,<br />

decennale <strong>II</strong>I, della parte <strong>II</strong>I, del secolo IV, a 397, nella Vita del suddetto David.<br />

Filippo Leonetti fiorentino, pittore di fiori e frutte, scolare di Giovanni Sagrestani e di Andrea Brunori.<br />

Questo professore vale specialmente nel dipigner frutte. Maggiori avanzamenti averebbe fatto nell’arte,<br />

se egli non avesse avuto a combattere di continuo colla necessità e colla fame, a cagione della sua<br />

numerosa figliuolanza. Vive in patria di anni 67 nel 1739.<br />

Filippo Terzi da Bologna, architetto del duca di Urbino, fioriva nel 1575. Masini, a 620, asserendo di<br />

avere estratta questa notizia da uno incognito raccoglitore di memorie.<br />

Filippo Fruitiers di Anversa, fu un bravissimo miniatore, come scrive Jacob Campo Weyerman nella<br />

parte <strong>II</strong>.<br />

[p. 963 – <strong>II</strong> – C_236R] Filippo Mercier di Parigi, pittore di ritratti, grande amico di Antonio Vatteau, e<br />

grandissimo imitatore altresì della sua maniera. Vive in Londra nel 1739. Ha un fratello minore, che<br />

miniò per eccellenza, ma abbandonò la pittura per attendere al servizio dell'inviato del re di Prussia alla<br />

corte d’Inghilterra, in qualità di segretario.<br />

Filippo Adami veneziano, disegnatore di architettura, scolare del famoso Bibbiena: vive nel 1739 in età<br />

di anni 35, e siccome è miserabile di assegnamenti, così per vivere si trova obbligato a scorrere per<br />

l’Italia di città in città, disegnando chiese, palazzi e qualunque altra più bella fabbrica, a prezzi anzi vili<br />

che no. Il suo modo di disegnare è diligente, accurato, giustissimo nelle misure e, nel medesimo tempo,<br />

tocco con franchezza; la onde questo povero virtuoso si rende meritevole di una fortuna maggiore.<br />

Filippo Wourman, nacque in Harlem l’anno 1621. Quantunque il padre suo fosse un pittore<br />

debolissimo, pur non ostante imparò da lui, e diventò un maestro perfettissimo, particolarmente nei<br />

quadri di cacce, battaglie e volo del falcone ecc. Aveva uno spirito singolare. Viaggiò per la Germania,<br />

per l’Inghilterra, per la Francia, per la Fiandra e per la Scozia. Il Bambocci e lui ebbero quasi lo stesso

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