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Allen, Tecniche proibite di persuasione

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Cosa sono le credenze e come indebolirle

“Non è quello che ci succede, ma ciò che facciamo con esso che fa la differenza” - Nelson

Mandela.

Di base, le credenze sono giudizi e valutazioni su noi stessi e sugli altri. Nella PNL, le

credenze vengono considerate generalizzazioni radicate fermamente alla causalità, al significato e ai

limiti del mondo che ci circonda.

L’importanza delle credenze sta nel fatto che la maggior parte dei tuoi ricordi sono stati

costruiti dalla tua mente per adattarsi a quello che credi sia successo. In altre parole, ricorderai ciò

che vuoi ricordare in ogni situazione. Lo stesso vale per il resto delle persone, ovvero, quando vuoi

persuadere qualcuno, è molto probabile che ti trovi ad affrontare i ricordi creati dalla sua mente, le

credenze, che ostacolano la trasmissione del tuo messaggio. In questo caso, dovrai indebolire le sue

credenze, e questo è ciò che apprenderai a fare più avanti nel libro, ma prima dovremo dissezionare

quelle credenze.

Per ridimensionare l’impatto delle credenze, pensa a Roger Bannister, che ha battuto un

record correndo per un miglio in meno di 4 minuti. Fino a quel momento, la gente credeva che fosse

fisicamente impossibile per un uomo percorrere quella distanza in meno di 4 minuti. Roger si è

preparato per 9 anni ed ha fallito molte volte fino a che, alla fine, è riuscito a diminuire quel tempo,

nel maggio del 1945. Tuttavia, anche se sembrava una cosa impossibile, il limite dei 4 minuti è stato

superato di nuovo solo 6 settimane dopo e poi, nei successivi 9 anni, più di 200 persone hanno

battuto il record. La credenza che fosse una cosa impossibile era cambiata.

Neurologicamente, le credenze sono associate al sistema limbico e all’ipotalamo. Di

conseguenza, dato che sono prodotte dalle strutture più profonde della mente, le credenze

provocano cambiamenti nelle funzioni fisiologiche fondamentali dell’organismo, essendo

responsabili di molte nostre risposte inconsce. Questa stretta relazione tra credenze e funzioni

fisiologiche rende possibile che una e l’altra influenzino in modo notevole il campo della salute e

della guarigione, come dimostrato dall’effetto placebo.

Tutti abbiamo delle credenze che agiscono come risorse, insieme ad altre che ci limitano e

sono particolarmente difficili da cambiare con il pensiero logico e tradizionale. Fortunatamente, la

programmazione neurolinguistica offre strumenti poderosi con cui possiamo rimodellare e

trasformare credenze potenzialmente limitanti, in noi e negli altri.

Per comprendere meglio le credenze, useremo una metafora. Le credenze sono come un

tavolo, e le zampe sono i riferimenti e le esperienze passate che fanno da base “all’idea” su cui si

basa la suddetta credenza. Possiamo sviluppare credenze su qualunque cosa se troviamo le “zampe”

sufficienti (abbastanza esperienze di riferimento) su cui poggiarle. La cosa interessante è che i

riferimenti possono essere le nostre stesse esperienze, quelle di un’altra persona e possono anche

essere esperienze immaginate con abbastanza intensità emozionale da avere la certezza che siano

accadute davvero.

Il modo più efficace per cambiare una credenza consiste nell’associare un forte dolore ad

un’antica credenza, e associare un grandissimo piacere all’idea di adottare una nuova credenza.

Ricorda che tutto quello che facciamo si basa sulla necessità di evitare il dolore, oppure per il

desiderio di ottenere qualcosa di piacevole.

Quindi, per indebolire ed eliminare una credenza che ci toglie potere, chiediti: quanto è

ridicola e assurda questa credenza? Vale la pena imitare questa persona che mi ha passato questa

credenza, in questo campo specifico? Quanto mi costerebbe, emozionalmente, non disfarmi di

questa credenza? Quale sarebbe il costo per le mie relazioni? E il costo fisico? E quello economico?

E quello professionale? Associa un forte dolore alle tue credenze limitanti e prendi la decisione di

sostituirle, ad esempio, con il loro opposto. Potrebbe essere, “Non sono fatto per parlare in

pubblico. Le persone che hanno questa credenza si allontanano da ciò che le circonda e non

raggiungono il livello di successo che desidero per me. L’unico modo per mettere in evidenza il mio

lavoro è poter comunicare le mie idee agli altri, a livello professionale e personale”.

Ti ricordo ancora che, in questa prima parte sulla programmazione neurolinguistica,

Pag. 21 a 115

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