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Allen, Tecniche proibite di persuasione

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cappotti nell’altra. Ti avvicini ad un uomo, fai la tua domanda e ecco quello che ti risponde:

“Beh, perché ho dei conti da pagare! Ho bisogno di mangiare, come tutti gli altri. Credimi,

se potessi, in questo momento preferirei essere altrove.”

Ti sembra motivato? Per quest’uomo, lavorare è una “necessità”. In realtà, ha bisogno di

mostrarsi motivato. Sfortunatamente, una volta arrivato al lavoro, questo è tutto quello che otterrà.

Hai notato qualche “necessità” nel posto di lavoro? Le persone arrivano, guardano l’orologio, fanno

qualcosa, cercano di essere più invisibili che possono mentre sono lì, fanno qualche pausa per

prendere un caffè o fumare una sigaretta e poi se ne vanno il prima possibile. In generale, sono

persone negative che hanno un disperato bisogno di caffè per “sopravvivere” alla settimana

lavorativa. Quindi, questa ti sembra una persona davvero motivata? Proprio per niente.

Chiediamo a qualcun altro. Ti avvicini ad un altro uomo e questo è ciò che risponde:

“Non ho altra scelta. Ho una famiglia. Devo mantenere un tetto sulla nostra testa. Devo

pagare l’assicurazione sanitaria. Devo assicurarmi che abbiano tutto quello di cui hanno bisogno.

Mi scusi, ma devo andare. Rischio di fare tardi.”

Quest’uomo funziona secondo il principio “devo farlo”. Di sicuro è un po’ più motivato de

precedente. Dopotutto, quest’uomo si occupa di altri. Ha altre persone di cui prendersi cura, ma una

volta finite le sue quaranta ore di lavoro settimanali, la sua motivazione finisce. Non c’è necessità di

andare oltre per rispettare l’obbligo.

Sicuramente deve esserci un livello di motivazione più profondo che il semplice denaro.

Chiedi ad un’altra persona, e questa è la sua risposta:

“Oh, tesoro, la maggior parte delle persone può odiare il proprio lavoro, ma a me piace.

Voglio davvero andare al lavoro. Mi piacciono le persone con cui lavoro ed è decisamente meglio

che stare tutto il giorno da sola in casa sul divano.”

Che ne pensi di questa risposta? Chiaramente questa donna va a lavorare perché “vuole”.

Questo significa che è motivata? Sì, un po’ più degli ultimi due, questo è certo. Lei non vede il

lavoro come un “male necessario”, e probabilmente è la persona più positiva e allegra dell’ufficio.

Tuttavia, se hai mai conosciuto qualcuno che “vuole” andare al lavoro, allora saprai che ci sono

anche alcuni svantaggi. Dato che queste persone sono motivate dall’aspetto sociale, è possibile che

passino troppo tempo socializzando. Sono i primi ad accorgersi di tutti i pettegolezzi in ufficio, ed è

probabile che passino le ore di lavoro occupandosi di faccende personali.

Bene, chiediamo a qualcun altro. Ecco la sua risposta:

“Mi hanno appena chiamato; in teoria oggi era il mio giorno libero, m in questo periodo c’è

molto lavoro. Sono sempre il primo che chiamano, perché sanno che dico di sì, anche se non mi dà

fastidio, perché questo genere di cose sarà molto utili quando il mio capo dovrà fare la mia

valutazione annuale del rendimento.”

Diremo che questa persona “sceglie” di lavorare ed è più motivata di qualunque altra con cui

abbiamo parlato finora. In effetti, ha oltrepassato la linea del “fare il minimo indispensabile” per

“andare oltre il proprio dovere”. Questa è una persona che vuole fare carriera e raggiungere il

successo nel suo ambiente. Tuttavia, la sua motivazione è spesso egocentrica. È difficile per questa

persona essere parte della squadra, e potrebbe anche sabotare altri colleghi per il suo tornaconto

personale.

Queste sono le risposte più comuni che otterrai quando chiedi a qualcuno: “Perché vai a

lavorare?”. La triste verità è che la maggior parte della gente detesta il proprio lavoro. I restanti

livelli di motivazione sono denominati “mi piace” e “è una missione”. Ad una persona “mi piace”

costa molto fare una differenza tra lavoro e piacere. Una persona che si sente “chiamata” al suo

lavoro ha una motivazione ancora più profonda. Questa persona dice: “Faccio quello che faccio

perché c’è un cliente a cui servo, o c’è uno scopo più grande di me”. Questa persona sarà

incredibilmente motivata e completamente soddisfatta del suo lavoro.

Le persone “mi piace” ed “è una missione” non sono solo motivate dalla sopravvivenza,

come le persone “ne ho bisogno” e “devo”. Non sono neanche motivati da punizioni o ricompense,

come le persone “voglio” e “scelgo”. La loro motivazione è intrinseca. Viene dall’interno.

Quindi, se la tua intenzione è quella di motivare o ispirare qualcuno, la prima cosa che devi

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