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Allen, Tecniche proibite di persuasione

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Utilizzare rappresentazioni interne per indirizzare i pensieri

Le rappresentazioni interne possono forzare la direzione dei pensieri di una persona verso

ciò che stai dicendo. Questo succede continuamente in modo naturale, ma qui apprenderai cosa

accade nella mente di una persona quando le parli, e probabilmente non avrai mai più una

conversazione normale.

Se ti stessi parlando in questo momento, per fare in modo che quello che sto dicendo abbia

senso, la tua mente inconscia dovrebbe creare una rappresentazione interna di qualunque cosa io

stia dicendo. Se hai bisogno di ricordare cos’è una rappresentazione interna, puoi tornare a dare

un’occhiata alla prima parte di questo libro, intitolata “Concetti di base di programmazione

neurolinguistica”. Te lo ricordi? Molto bene, allora continuiamo. Ad esempio, se dico “Pedro vede

la montagna dietro la casa”, dovrai creare una rappresentazione interna di Pedro, di una montagna e

di una casa. Mi segui? Bene. Ora, se dicessi “Pedro non vede la montagna dietro la casa, perché

Pedro, la montagna e la casa non esistono”, cosa credi che accadrebbe nella tua mente?

Esatto! La tua mente inconscia dovrà creare la stessa rappresentazione interna degli elementi

che ho nominato, anche se sto dicendo che non esistono. Quindi, per fare in modo che qualcosa

abbia senso, dobbiamo sempre creare una rappresentazione interna.

Quella che segue è una rappresentazione leggermente più complessa. Fai caso alla

differenza tra le due frasi:

1. “Comprendere questo concetto è difficile”.

2. “Comprendere questo concetto non è facile”.

Entrambe hanno lo stesso significato logico, ma hanno una rappresentazione diversa. Questa

è l’idea fondamentale di molto degli schemi che abbiamo visto finora.

Adesso possiamo prendere questo concetto ed utilizzarlo per indirizzare l’immaginazione

delle persone. Quando utilizziamo parole come “immagina”, “considera”, “supponiamo”, o frasi

come “e se...”, “perché non...”, “pensa a...”, stiamo dando un comando o un’istruzione diretta alle

menti delle persone per fare in modo che utilizzino la loro immaginazione nel modo in cui vogliamo

che pensino.

Riesci a comprendere quanto sia furtiva questa tecnica? Semplicemente dicendo le cose

giuste posso forzare le tue rappresentazioni interne senza lasciarti possibilità di scelta, a meno che

tu eviti di ascoltarmi o leggere quello che scrivo. Considera tutto il potere di influenzare che avrai

sulle persone, e immagina il modo in cui potrai fargli fare più cose per te, con questa nuova

conoscenza.

Di conseguenza, se stai tentando di influenzare una persona, è una buona idea conoscere i

suoi sistemi di rappresentazione preferiti. Ad esempio, i meccanici che si occupano di auto e i

musicisti tendono ad essere più uditivi. I chiropratici sono più cinestesici. Ma che succede quando

non conosciamo il sistema di rappresentazioni preferito da qualcuno?

Fortunatamente, abbiamo una parola che possiamo utilizzare in questa situazione.

Probabilmente l’avrai vista in un numero infinito di annunci pubblicitari efficaci. La parola è

“immagina”.

Questa parola innesca automaticamente il processo di visualizzazione semplicemente

nominandola, e probabilmente è lo strumento di comunicazione più potente di cui disponiamo,

perché permette alle persone di immaginare qualunque visione personale nella propria mente e nel

proprio cuore.

Il potere di questa parola deriva dal semplice fatto che può evocare qualunque cosa nella

mente di chi ascolta il messaggio, e quello che si può immaginare è, di conseguenza, infinitamente

personale. Non hai bisogno di dire alla gente i dettagli di quello che devono immaginare,

incoraggiali semplicemente a farlo.

La dimostrazione più chiara di questo processo è la lettura. Quando leggi, traduci i simboli

in bianco e nero della pagina in immagini nitide nella tua mente, ma le immagini mentali di ogni

lettore sono diverse. Questo porta ogni lettore a collaborare con l’autore nella creazione della

propria rappresentazione. Il cinema, invece, nonostante tutte le sue meraviglie, è un mezzo

Pag. 94 a 115

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