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Allen, Tecniche proibite di persuasione

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pensare che parlare rapidamente fosse la cosiddetta “bacchetta magica” della persuasione. Tuttavia,

negli anni Ottanta, altri ricercatori hanno iniziato a chiedersi se quei risultati fossero davvero

corretti. Sono stati realizzati vari studi che suggerivano che parlare rapidamente sembrava

aumentare la credibilità, anche se non sempre aumentava la persuasione. Negli anni Novanta è stata

scoperta una leggera relazione tra la velocità del parlare e la persuasione. Stephen Smith e David

Shaffer hanno cercato di convincere un gruppo di studenti universitari che l’età legale per bere

doveva restare 21 anni (Smith e Shaffer, 1991) e ad un altro gruppo che l’età doveva essere minore

di 21 anni. Per lo studio sono state utilizzate frequenze di voci rapide, lente e intermedie, e questa

volta è venuto fuori qualcosa di rivelatore.

Quando il messaggio era contrario al comportamento (alla maggior parte degli studenti non

piace l’idea di non poter bere legalmente nei bar), la parlata rapida è stata più persuasiva e quella

lenta meno persuasiva. Al contrario, quando il messaggio coincideva con l’idea che gli studenti già

avevano, la parlata lenta è stata la più persuasiva.

La domanda seguente è stata: perché l’effetto si inverte quando il pubblico è contrario al

messaggio?

Questo è ciò che sembra accadere: quando un pubblico comincia ad ascoltare un messaggio

che non gli piace, e quel messaggio è trasmesso lentamente, ha tempo per pensare e proporre

controargomenti, fattore che porta ad una persuasione minore. Tuttavia, se il discorso è più rapido,

c’è meno tempo per proporre quegli stessi controargomenti, quindi la persuasione sarà maggiore.

Funziona al contrario quando al pubblico piace il messaggio. Se questo arriva troppo

velocemente, non c’è tempo per valutarlo ed essere d’accordo. Ma quando il messaggio viene

trasmesso lentamente, c’è tempo a sufficienza per valutare gli argomenti ed essere d’accordo.

Di conseguenza, sembra che dobbiamo temere chi parla rapidamente se ci sta dando un

messaggio con cui non siamo d’accordo. In questo caso, il ritmo rapido è una distrazione e può

risultarci difficile distinguere i difetti del concetto. Allo stesso modo, quando sei di fronte ad un

pubblico ansioso di arrivare ad un accordo, faresti bene a ridurre la velocità e dargli il tempo di

accettare quello che stai dicendo.

Con questo in mente, cominciamo.

Pag. 66 a 115

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