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Buono Giuseppe, 2007, Phd Thesis (tesi dottorato) - Paleonews

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5.2 - Monte Camicia (Vallone di Vradda) e Monte San Vito<br />

La sezione di Monte Camcia (loc. Vallone di Vradda), spessa circa 100 metri, mostra la transizione<br />

tra le formazioni della Corniola e del Verde ammonitico.<br />

Le variazioni litologiche all’interno della Corniola permettono di individuare due membri:<br />

• nella parte bassa si ha una calcilutite grigia e nocciola, con liste e soprattutto noduli di selce,<br />

con intercalazioni di calcareniti gradate più o meno ricche di radioli di echinidi.<br />

• In seguito, alla parte calcarenitica e calcilutitica si aggiungono conglomerati<br />

intraformazionali, policromi soprattutto nella parte alta, con matrice micritica e clasti<br />

micritici, con selce in frammenti irregolari.<br />

In ogni caso tali litologie sono tipiche di una Corniola medio-superiore in facies di margine di<br />

piattaforma.<br />

Nella parte alta della successione diminuiscono drasticamente in numero ed in spesore gli strati<br />

calcarenitici, ed aumenta invece la presenza di suoli, dovuti ad alerazione delle originarie marne del<br />

Verde ammonitico raramente osservabili.<br />

All’interno di di quest’ultima parte della successione, si rinvengono i caratteristici livelli oolitici e<br />

pseudoolitici rossastri ricchi in brachiopodi, o eccezionalmente livelli ricchi di coralli silicizzati,<br />

ritrovati anche nelle altre successioni studiate. In particolare sono stati campionati 6 livelli che<br />

contengono faune brachiopodi del Toarciano inferiore p.p. (vedi cap.6).<br />

Anche nella successione di Monte San Vito è registrato il passaggio tra le formazioni Corniola e<br />

Verde ammonitico .<br />

Inizialmente si ha una sedimentazione calcarenitica dominante, classica della Corniola, e<br />

confrontabile con quella delle alte successioni studiate. Di consequenza si riconoscono<br />

subordinatamente anche calcari selciferi e localmente brecce.<br />

Nella parte alta della Corniola si riconoscono faune a rhynchonellinae (Taddei Ruggiero, 1997).<br />

In seguito si ha un passaggio abbastanza graduale a facies più marnose all’interno delle quali si<br />

riconoscono livelli oolitici e pseudoolitici rossastri o violacei ricchi in brachiopodi.<br />

In quest’area inoltre tali livelli sono inferiori ai livelli a Hildoceras bifrons (Taddei Ruggiero,<br />

1997), il chè rppresenta un importante indizio biostratigrafico.<br />

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