27.05.2013 Views

Buono Giuseppe, 2007, Phd Thesis (tesi dottorato) - Paleonews

Buono Giuseppe, 2007, Phd Thesis (tesi dottorato) - Paleonews

Buono Giuseppe, 2007, Phd Thesis (tesi dottorato) - Paleonews

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

2.4.3 Early Toarcian extinction<br />

Lo sconvolgimento climatico ambientale precedentemente descritto portò in ultima analisi alla<br />

ben nota Early Toarcian extinction (Raup & Sepkoski 1984; Sepkoski & Raup 1986).<br />

Tale evento di estinzione di massa colpì tutti i principali taxa (Ammoniti, Gasteropodi, Bivalvi,<br />

Brachiopodi) (vedi ad es. Harries e Little 1999, Little & Benton 1995).<br />

Tra i vari modelli di distribuzione dei diversi taxa nelle diverse fasi di un’estinzione, uno dei<br />

più recenti è quello elaborato da Kauffman and Erwin (1995) e leggermene modificato da Harries e<br />

Little (1999) (vedi fig. 2.11).<br />

È bene notare che dopo l’estinzione si assiste ad un consistente turnover faunistico che porta<br />

alla nascita di nuovi taxa un po’ in tutti i principali gruppi faunistici. Tra questi, di grande<br />

importanza paleontologica sarebbe lo sviluppo dei foraminiferi planctonici (Hart et al. 2003)<br />

In questo contesto anche i brachiopodi sono interessati dall’estinzione di molti taxa tra cui<br />

SPIRIFERINIDA, KONINCKINIDINA (vedi discussione sulla “Konickella fauna”, in seguito) and<br />

WELLERELLOIDEA, mentre alcune famiglie di HEMITHIRIDOIDEA furono interessate al contrario da<br />

una radiazione evolutiva (Ager, 1987; Williams et al. 2002; Manceñido & Owen, 2002; Vörös,<br />

2002).<br />

Tra questi è particolarmente significativa l’estinzione selettiva dei “spire-bearers”, per la<br />

quale Ager (1987) ha fornito la seguente interpretazione: questi taxa erano condizionati dai loro<br />

spiralia calcarei al contrario degli altri che potevano estendere i loro lofofori più flessibili dalla<br />

conchiglia, e tale differenza fu fondamentale in acque povere d’ossigeno.<br />

Più in generale essi furono interessati da un forte diminuzione del numero di specie come<br />

riportato ad esempio nel Caucaso (Ruban 2004), nelle Bakony Mountains (Vörös 1993, 1995) e<br />

nelle Swiss Alps and Jura Mts. (Sulser 1999).<br />

In ogni caso i brachiopodi erano capaci di adattarsi a condizioni di particolare stress<br />

ecologico, ed ani di sfruttare condizioni insostenibili per la maggior parte degli altri taxa come ad<br />

esempio con le emissioni di vents idrotermali (cold seep) (Von Bitter et al., 1992; Sandy and<br />

Campbell, 1994; Campbell and Bottjer, 1995a; Taddei Ruggiero, 1997; Vörös, 2002; Gischler et al.,<br />

2003; Little and Vrijenhoek, 2003 – discussione in Campbell, 2006).<br />

Infatti un po’ in tutta l’area occidentale dell’attuale Europa si ebbe l’instaurarsi della<br />

cosiddetta “Koninckella fauna” (Alméras and Faure, 1990; Ager, 1956-67, 1990; Pozza 1999;<br />

Vörös 2002) che in pratica resistette agli sconvolgimenti ambientali, ed anzi sembra che la propria<br />

52

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!