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Buono Giuseppe, 2007, Phd Thesis (tesi dottorato) - Paleonews

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Benché i campioni si presentano spesso parzialmente silicizzati, è stato possibile osservare in<br />

più esemplari porzioni dello strato secondario. Questo è caratterizzato da successioni di grosse fibre<br />

romboidali tipiche del basiliolidine-type (sensu Kamyshan, 1977).<br />

Indicazioni biometriche<br />

Gli esemplari studiati si presentano mediamente più grandi di quelli descritti da Alméras<br />

(1994) (Lp MED, Stot MED e Lar MED maggiori di circa 1-3 mm) e leggermente più sviluppati in<br />

lunghezza (rapporto Lar/Lp poco più basso), mentre il rapporto Stot/Lp è confrontabile (tranne che<br />

con S. flamandi, più basso, e S. penichensis, più alto).<br />

L’inizio di uniplicazione e costolazione è più tardivo rispetto a tutte le specie e i morfotipi<br />

descritti da Almèras, tranne che nei confronti della S. flamandi.<br />

I diagrammi Lar/Lp, Stot/Lp e Hs/Lp confermano l’alta variabilità intraspecifica della S.<br />

bouchardi mostrando a parità di lunghezza (Lp) una discreta variabilità dei rapporti, ciò era già<br />

stato evidenziato da Alméras (1994).<br />

Commenti<br />

La specie S. bouchardi è caratterizzata da un’ampia variabilità morfologica (vedi ad es. Rousselle,<br />

1974; Tchoumatchenco, 1994; Alméras, 1994). Nella nostra associazione sono presenti alcuni<br />

esemplari morfologicamente più piatti e con poche coste “tardive” che corrispondono alla forma<br />

tipo figurata da Davidson (1852). Tuttavia la maggior parte degli esemplari si presenta più globosa,<br />

somigliando di più agli esemplari figurati da Almèras (1994).<br />

è da rimarcare inoltre la presenza in alcuni esemplari di un setto dorsale mediano molto evidente.<br />

Tale caratteristica dovrebbe essere in anti<strong>tesi</strong> con la descrizione di Ager e Alméras, tuttavia va<br />

precisato che almeno uno degli esemplari sezionati figurati da Alméras (…………) presenta un<br />

setto dorsale mediano molto evidente e paragonabile a quello riscontrato nei nostri esemplari.<br />

Inoltre i nostri esemplari presentano spesso uno spessore del guscio maggiore, ciò potrebbe indicare<br />

la necessità di uno sviluppo del setto dorsale mediano maggiore per esemplari sottoposti a diverse<br />

condizioni ambientali (in questo caso, presumibilmente, una maggiore energia idrodinamica). Ciò,<br />

aggiunto ad un corrispondenza delle altre caratteristiche con gli esemplari di S. bouchardi descritti<br />

in letteratura, permette di attribuire a questa specie anche i nostri esemplari con setto evidente..<br />

Età e distribuzione areale<br />

La S. bouchardi si riscontra in diversi domini paleogeografici nel Toarciano inferiore (vedi Alméras<br />

1994; Graziano et al., 2006):<br />

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