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ARMI IN PUGNO 22_7_10 2-09-2010 11:53 Pag<strong>in</strong>a 104<br />
ARMI IN PUGNO<br />
<strong>in</strong> particolare ai sostituti Antonio Pappalardo e Pier Luigi<br />
Vigna. L’<strong>in</strong>dizio pr<strong>in</strong>cipale che avevano per le mani gli<br />
<strong>in</strong>quirenti era l’avvistamento di due persone su una moto<br />
Guzzi 750 rossa, notata diverse volte nei pressi dell’abitazione<br />
di Occorsio. Vigna si era messo subito sulle<br />
tracce della moto e il 22 ottobre, <strong>in</strong> un covo romano di<br />
estremisti di destra, <strong>in</strong>sieme ad armi e munizioni, era saltata<br />
fuori proprio una Guzzi. Ma nera. Vigna era però<br />
conv<strong>in</strong>to che si trattasse della pista giusta: la sua ost<strong>in</strong>azione<br />
fu premiata quando scoprì che un certo Gianfranco<br />
Ferro, qu<strong>in</strong>dici giorni dopo l’omicidio, aveva lasciato<br />
<strong>in</strong> un’offic<strong>in</strong>a proprio una moto Guzzi rossa prendendone<br />
<strong>in</strong> cambio una nera. Arrestato e <strong>in</strong>terrogato, Ferro ammetteva<br />
di aver partecipato all’omicidio, precisando che<br />
però era stato compiuto da Concutelli.<br />
Un soldato politico<br />
Il 12 gennaio ’77, la procura di Firenze emetteva un mandato<br />
di cattura contro Concutelli che diveniva il ricercato<br />
“numero uno” d’Italia. Esattamente un mese dopo sarebbe<br />
stato arrestato a Roma.<br />
«Sono un soldato politico», dichiarava ai giornali, «e<br />
qu<strong>in</strong>di sono un prigioniero politico. Sono stato preso <strong>in</strong><br />
nottata, grazie anche all’abilità del nucleo che mi ha catturato,<br />
una menzione merita il brigadiere Antonio Germano,<br />
che è entrato per primo. Potevo opporre resistenza,<br />
ma non avevo possibilità di fuga, qu<strong>in</strong>di, come dovere<br />
rivoluzionario, <strong>in</strong> virtù di un ragionamento di economia<br />
rivoluzionaria, ho preferito non opporre resistenza».<br />
Concutelli è stato condannato a tre ergastoli: oltre che<br />
per l’omicidio Occorsio, anche per altri due. Il 13 aprile<br />
’81, nel carcere di Novara, con Mario Tuti, ha strangolato<br />
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