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ARMI IN PUGNO 22_7_10 2-09-2010 11:53 Pag<strong>in</strong>a 76<br />

ARMI IN PUGNO<br />

un attentato a Rumor e ci <strong>in</strong>formò che V<strong>in</strong>ciguerra, <strong>in</strong>terpellato<br />

per l’esecuzione, si era rifiutato... Prospettò la<br />

possibilità di reclutare per l’attentato tale Gianfranco<br />

Bertoli, persona disposta a tutto. Se si fosse riusciti a reclutarlo,<br />

vi sarebbe stata per l’azione una copertura anarchica<br />

d<strong>in</strong>anzi all’op<strong>in</strong>ione pubblica» 41 . Dunque, Rumor.<br />

Dunque Piazza Fontana, la madre di tutte le stragi.<br />

La stagione delle bombe<br />

I morti di via Fatebenefratelli erano solo gli ultimi di una<br />

stagione <strong>in</strong>fausta <strong>in</strong>augurata il 12 dicembre ‘69 alla Banca<br />

Nazionale dell’Agricoltura di Milano, e proseguita a<br />

Gioia Tauro il 22 luglio 1970 42 , dove il deragliamento do-<br />

41. In “Archivio storico dell’<strong>in</strong>formazione”.<br />

42. Un mese dopo la tragedia, i marescialli Guido De Claris e Giuseppe Ciliberti del commissariato di<br />

polizia presso la direzione compartimentale delle ferrovie dello Stato, <strong>in</strong> un rapporto del 28 agosto 1970<br />

al procuratore della repubblica di Palmi, asserirono che era «da escludere che il disastro ferroviario<br />

abbia avuto orig<strong>in</strong>e dolosa». Nessuno dei presenti, <strong>in</strong> attesa alla stazione di Gioia Tauro o a bordo del<br />

treno, personale viaggiante compreso, testimoniò, <strong>in</strong>fatti, di aver udito alcun boato. Tale <strong>in</strong>terpretazione<br />

venne ribadita <strong>in</strong> un secondo rapporto del 9 settembre 1971 <strong>in</strong> cui si sostenne che «se non vi fu<br />

detonazione non poté esservi attentato d<strong>in</strong>amitardo», senza considerare m<strong>in</strong>imamente che l’esplosione<br />

di un ordigno, <strong>in</strong> grado di tranciare una rotaia, poteva benissimo essere avvenuta prima del passaggio<br />

del treno. In questo nuovo atto la causa della tragedia venne <strong>in</strong>dividuata nella negligenza del personale<br />

ferroviario che aveva «illegittimamente» disposto la cessazione del rallentamento a 60 chilometri orari<br />

per tutti i treni percorrenti il b<strong>in</strong>ario pari della tratta Palmi-Gioia Tauro, <strong>in</strong>teressati da giugno da lavori<br />

di livellamento e all<strong>in</strong>eamento delle rotaie. Una posizione <strong>in</strong> palese contrasto con le conclusioni del<br />

collegio peritale, nom<strong>in</strong>ato dal sostituto procuratore della repubblica di Palmi, Paolo Scopelliti, che,<br />

depositando la propria relazione il 7 luglio 1971 escluse errori risalenti al personale di guida, alla<br />

disposizione degli scambi all’<strong>in</strong>gresso della stazione o a difetti del materiale rotabile. Il collegio<br />

riscontrò <strong>in</strong>vece un’avaria su una rotaia che presentava la parziale asportazione della suola <strong>in</strong>terna per<br />

circa 180 centimetri, ipotizzando un’orig<strong>in</strong>e dolosa. Si sostenne, <strong>in</strong> conclusione, che lo scoppio di un<br />

ordigno rappresentava la causa più probabile del deragliamento, rilevando forti analogie con altri<br />

attentati avvenuti successivamente, il 22 e il 27 settembre sulla l<strong>in</strong>ea Rosario-Gioia Tauro-Villa San<br />

Giovanni, e il 10 ottobre sul tratto Catania-Mess<strong>in</strong>a, <strong>in</strong> cui non erano stati r<strong>in</strong>venuti pezzi di miccia ed<br />

evidenti segni di esplosione. Sulla base del rapporto di polizia, la procura della repubblica di Palmi<br />

decise comunque di promuovere un procedimento penale per disastro colposo e omicidio colposo plurimo<br />

nei confronti di quattro dipendenti delle ferrovie dello Stato. Il 30 maggio 1974 il giudice istruttore<br />

sentenziò il non doversi procedere nei confronti degli imputati per non aver commesso il fatto,<br />

chiudendo ogni <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e. L’ipotesi dell’attentato d<strong>in</strong>amitardo come causa del disastro venne conf<strong>in</strong>ata<br />

nel limbo delle congetture, non meritevole della riapertura del caso. Una conclusione sorprendente. Il<br />

fallimento dell’ipotesi del disastro colposo, smentita a sua volta da una commissione d’<strong>in</strong>chiesta delle<br />

ferrovie dello Stato, avrebbe <strong>in</strong>fatti dovuto almeno portare al proseguimento delle <strong>in</strong>vestigazioni. (Il<br />

sangue dei rossi, Cairo, 2009, dell’autore).<br />

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