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ARMI IN PUGNO 22_7_10 2-09-2010 11:53 Pag<strong>in</strong>a 97<br />
«Come sai, io fui poi assolto def<strong>in</strong>itivamente per la strage<br />
dell’Italicus. Ma ti confesso che non presi bene quella<br />
specie di patto scellerato e cercai altre strade, magari anche<br />
per provare ad andare a mia volta a <strong>in</strong>terrogare qualcuno<br />
di quei giudici, togati e popolari, che mi avevano<br />
condannato, e cercar di capire cosa c’era sotto...».<br />
«Senza riuscirci, ovviamente».<br />
«Ovviamente. Comunque, oggi non me ne frega più niente,<br />
anche perché sono certo che pure se uscisse una confessione<br />
o delle prove <strong>in</strong>oppugnabili, al massimo vivrebbero<br />
un giorno sui giornali e <strong>in</strong> televisione, poi sarebbero<br />
oscurate dal silenzio. Tu che ami il teatro, dovresti pensare<br />
a trarre un adattamento da un bel giallo di Durrenmatt:<br />
Giustizia...» 48 .<br />
Anche Moro su quel treno<br />
Calato il sipario anche sull’Italicus, restavano solo i morti,<br />
poiché perf<strong>in</strong>o le carrozze del treno, rimaste per tanti<br />
anni <strong>in</strong> un deposito “a disposizione”, sono state vendute<br />
come ferro vecchio. Scenografie obsolete di una storia<br />
vecchia che nella relazione di maggioranza della commissione<br />
parlamentare d’<strong>in</strong>chiesta sulla loggia P2, così era<br />
stata riassunta: «La strage dell’Italicus è ascrivibile a una<br />
48. «Un ricco notabile svizzero – Isaak Kohler – uccide un uomo <strong>in</strong> mezzo a un ristorante “non senza<br />
averlo salutato cordialmente”, si lascia docilmente arrestare, loda i giudici per la condanna a vent’ anni<br />
che subisce, va soddisfatto <strong>in</strong> carcere, diventa detenuto modello, senza mai svelare – contro ogni logica<br />
<strong>in</strong>vestigativa – alcuna motivazione del suo gesto. Ma l’evento paradossale, che scuote la prov<strong>in</strong>cia<br />
subalp<strong>in</strong>a, è solo il primo di una serie di colpi di scena pilotati dall’assass<strong>in</strong>o, che riesce a muovere<br />
spavaldamente dal carcere alcuni uom<strong>in</strong>i-ped<strong>in</strong>e. Tra essi il protagonista, un avvocato spiantato di<br />
nome Spaet, a cui il consigliere cantonale Kohler propone di “riesam<strong>in</strong>are il caso partendo dall’ipotesi<br />
che l’omicida non sia lui”. È una sfida apparentemente senza senso – tutti hanno visto l’omicida<br />
sparare – che <strong>in</strong>vece si rivela v<strong>in</strong>cente e si conclude con l’assoluzione del notabile, il suicidio di un altro<br />
possibile colpevole e una raffica di morti ammazzati. È la trama di Giustizia, scritto nel 1985 da<br />
Friedrich Durrenmatt e tradotto – <strong>in</strong> modo eccellente – da Giovanna Agabio per Marcos y Marcos» (da<br />
“L’Almanacco dei libri”, “La Repubblica”, aprile 2005).<br />
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