disponibile in formato PDF - Stampa alternativa
disponibile in formato PDF - Stampa alternativa
disponibile in formato PDF - Stampa alternativa
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
ARMI IN PUGNO 22_7_10 2-09-2010 11:53 Pag<strong>in</strong>a 144<br />
ARMI IN PUGNO<br />
un altro. Ho visto arrivare Marcell<strong>in</strong>a. “Go copà ‘l mato,”<br />
mi ha detto, bianca come uno straccio. Le ho strappato<br />
la pistola di mano, ma lei l’ha ripresa ed è scappata nei<br />
campi. Per questo a quell’esame è risultato che la pistola<br />
l’avevo toccata anch’io. Lui, mio padre, non ci ha mai dato<br />
una sola ragione per non odiarlo. Non ho un ricordo<br />
bello con lui: un Natale, una carezza. Ci ha allevato con<br />
rabbia. Conosceva solo quella. Faceva così anche con i<br />
cani, poveretti. Prima li bastonava a sangue, poi li legava<br />
per giorni e quando li liberava quelli erano diventati belve<br />
feroci. Come lui. E non puoi dispiacerti se muore una<br />
belva feroce».<br />
«Marcell<strong>in</strong>a è la più piccola di tutti noi fratelli, ma è anche<br />
la più dura. Per forza, lei non ha avuto neppure quegli<br />
anni di respiro <strong>in</strong> cui mio padre era <strong>in</strong> galera. E lui<br />
aveva un debole per lei. Per questo Marcell<strong>in</strong>a passava le<br />
notti seduta sul letto con gli occhi sbarrati per paura che<br />
lui arrivasse da un momento all’altro. È stata <strong>in</strong> una di<br />
quelle notti che mi ha detto “io non ce la faccio più: o me<br />
o lui” e ha com<strong>in</strong>ciato a piangere. Non si fermava più. Io<br />
e mia sorella abbiamo provato più volte a denunciarlo,<br />
ma poi mia madre ci diceva che se non ritiravamo la denuncia<br />
quello ci avrebbe ammazzate. Così, anche sul lavoro,<br />
raccontavamo che eravamo cadute, che i lividi ce li<br />
eravamo procurati da sole. Ma il padrone non ci credeva<br />
e diceva che quello era un maledetto. Lo disprezzavano<br />
tutti. E tutti mi hanno detto che dovevamo ucciderlo<br />
quando aveva il coltello <strong>in</strong> mano, così sarebbe stata legittima<br />
difesa».<br />
Come se, per quelle ragazze, uccidere nel sonno l’orco<br />
non fosse stata, comunque, una “legittima difesa”.<br />
144