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ARMI IN PUGNO 22_7_10 2-09-2010 11:53 Pag<strong>in</strong>a 32<br />

ARMI IN PUGNO<br />

proseguita con l’attentato mortale, avvenuto sempre a<br />

Roma alla f<strong>in</strong>e dello stesso mese, al generale dei carab<strong>in</strong>ieri<br />

Enrico Galvaligi, responsabile del coord<strong>in</strong>amento<br />

delle misure di sicurezza nelle carceri speciali e ritenuto<br />

responsabile dell’assalto compiuto il 29 dicembre 1980<br />

dal Gruppo d’Intervento Speciale (GIS) per riprendere il<br />

controllo del carcere di Trani <strong>in</strong> rivolta da due giorni.<br />

Il sequestro D’Urso si era concluso il 15 gennaio 1981 con<br />

la liberazione del magistrato e la chiusura dell’As<strong>in</strong>ara<br />

(peraltro già deserta a causa della rivolta del ’79), ma<br />

questa azione era co<strong>in</strong>cisa con la conclusione del percorso<br />

unitario delle Brigate Rosse. Nell’aprile 1981, i già precari<br />

equilibri tra le varie istanze e le diverse posizioni politiche<br />

all’<strong>in</strong>terno delle BR erano precipitate, mentre a Milano<br />

era stato arrestato Mario Moretti, il capo. Da questo<br />

momento, i percorsi all’<strong>in</strong>terno del partito armato si erano<br />

divisi: la colonna milanese della Walter Alasia aveva<br />

gestito <strong>in</strong> proprio il sequestro dell’<strong>in</strong>gegnere dell’Alfa Romeo<br />

Sandrucci (liberato) 15 ; quella napoletana e del<br />

Fronte Carceri i rapimenti di Ciro Cirillo (liberato) e Roberto<br />

Peci (ucciso <strong>in</strong> quanto fratello del “delatore” Patrizio<br />

Peci), dando vita alle Brigate Rosse-Partito della<br />

Guerriglia, guidate dal crim<strong>in</strong>ologo Giovanni Senzani, co-<br />

15. «Al processo, l’<strong>in</strong>gegner Sandrucci testimoniò che era stato trattato bene, che l’avevamo trattato<br />

bene, e mentre deponeva guardò proprio me».<br />

«Ma come è successo che sei f<strong>in</strong>ito nelle Brigate Rosse».<br />

«Per me è <strong>in</strong>iziato tutto con l’occupazione delle case a Milano. A un’assemblea un compagno mi disse<br />

che ero stupido a pagare un affitto per stare lì a studiare: che sia lo studio che la casa erano diritti.<br />

Così andai <strong>in</strong> quella casa occupata. Poi mi trovai a lasciare <strong>in</strong> giro volant<strong>in</strong>i con la stella a c<strong>in</strong>que<br />

punte: ero nelle Brigate Rosse senza accorgermene».<br />

«Quanto hai fatto <strong>in</strong> tutto di carcere».<br />

«Quattordici anni. In primo grado presi trent’anni per partecipazione a banda armata, poi fra appello e<br />

Legge Gozz<strong>in</strong>i riuscii a f<strong>in</strong>ire la pena dopo quattordici anni».<br />

M. F. lo conoscevo da anni. Nella seconda metà dei Settanta aveva partecipato saltuariamente a<br />

qualche riunione politica del mio collettivo, poi l’avevo perso di vista: sapevo solo che era andato a<br />

studiare a Milano. Poi venni a sapere del suo arresto. È uscito dal carcere a metà degli anni Novanta.<br />

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