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ARMI IN PUGNO 22_7_10 2-09-2010 11:53 Pag<strong>in</strong>a 57<br />

Chiesi a Donat Catt<strong>in</strong> di dire al figlio di consegnarsi e raccontare<br />

tutto quanto sapeva».<br />

L’<strong>in</strong>domani, su “Il Giornale”, Roberto Sandalo aveva fornito<br />

la sua versione dei fatti.<br />

«[Carlo Donat Catt<strong>in</strong>] Mi convocò a casa sua, a Tor<strong>in</strong>o, la<br />

matt<strong>in</strong>a del 25 aprile 1980. Erano le sette e mezzo, aveva<br />

il pigiama a righe e gli occhialoni. Venne subito al dunque:<br />

“Ieri sera Cossiga mi ha detto che Patrizio Peci ha<br />

parlato. Mio figlio è <strong>in</strong> Prima L<strong>in</strong>ea ed è uno dei capi. Cossiga<br />

mi suggerisce di dirgli di scappare all’estero perché<br />

se lo pigliano <strong>in</strong> Italia, con le elezioni <strong>in</strong> vista, è un cas<strong>in</strong>o”.<br />

Il senatore e la moglie Amalia cont<strong>in</strong>uavano a ripetere:<br />

andiamo a prenderlo, partiamo subito. Io li fermai:<br />

non so dov’è. Dovete pazientare. Io e Marco eravamo<br />

usciti da Prima L<strong>in</strong>ea nell’ottobre precedente, portandoci<br />

dietro un terzo circa dell’organizzazione. Sapevo a malapena<br />

che era a Brescia. Poi ero preoccupato; avevamo<br />

tutti e due sulla coscienza reati da ergastolo e non sapevo<br />

nemmeno che Peci si era pentito, ma il m<strong>in</strong>istro del<br />

Lavoro mi rassicurò: “Sandalo, stia tranquillo, lei è <strong>in</strong> una<br />

botte di ferro”».<br />

«Aspettai il lunedì e la f<strong>in</strong>e del ponte. Il 28 andai a lavorare<br />

alla Simca e feci alcune telefonate. Alle due e mezzo<br />

un contatto mi chiamò: Marco è stato avvisato, ti r<strong>in</strong>grazia.<br />

Mia mamma parlò con la signora Amalia che però<br />

era tesissima e si auto-<strong>in</strong>vitò a cena a casa nostra. E a cena<br />

accadde l’<strong>in</strong>credibile: una telefonata per la signora<br />

Amalia. Tornò a tavola felice. Disse che era il convivente<br />

della figlia che, guarda la comb<strong>in</strong>azione, aveva <strong>in</strong>contrato<br />

a Milano Marco: tutto ok».<br />

«Inverosimile. Qualcuno, ai piani alti delle istituzioni,<br />

confermava il mio contatto: Marco era <strong>in</strong> fuga. Accompa-<br />

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