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ARMI IN PUGNO 22_7_10 2-09-2010 11:53 Pag<strong>in</strong>a 20<br />
ARMI IN PUGNO<br />
maggioranza dei militanti veneti di questa organizzazione<br />
– ad eccezione delle sezioni di Venezia e Verona – avevano<br />
<strong>formato</strong> i Collettivi Politici del Veneto per il Potere<br />
Operaio (CPV). La loro azione di lotta si focalizzava pr<strong>in</strong>cipalmente<br />
sul precariato, <strong>in</strong>teso come forma-lavoro del<br />
nuovo ciclo produttivo, ed erano stati elaborati i concetti<br />
di “zona omogenea”, di “fabbrica diffusa” e di “territorio<br />
liberato”. Tra il 1977 e il 1978, il loro <strong>in</strong>tervento si era<br />
manifestato contro la ristrutturazione <strong>in</strong> fabbrica e contro<br />
le <strong>in</strong>frastrutture dell’università. Le azioni conseguenti<br />
erano stati i ferimenti del giornalista Antonio Granzotto<br />
– avvenuto ad Abano Terme il 7 luglio 1977 – e del direttore<br />
dell’Opera universitaria Giampaolo Mercanz<strong>in</strong> –<br />
compiuto a Padova il 20 ottobre dell’anno successivo.<br />
Numerosi erano stati anche i sabotaggi – come quelli<br />
compiuti il 30 giugno ’77 ai vagoni ferroviari della Zanussi-Rex<br />
– e gli attentati <strong>in</strong>cendiari, il più clamoroso dei<br />
quali era stato attuato il 30 ottobre ‘78 contro la sede dell’Ispettorato<br />
regionale veneto delle case di reclusione e<br />
pena di Padova. Dopo il convegno tenuto a Bologna nel<br />
settembre del ’77 dal Movimento che prenderà il suo nome<br />
proprio da quell’anno “rivoltoso”, i Collettivi Politici<br />
Veneti avevano promosso il Movimento Comunista Organizzato<br />
(MCO) che si prefiggeva il duplice compito di formare<br />
una forza politica nazionale (Autonomia Operaia<br />
Organizzata) e di concentrare l’attenzione sulla specificità<br />
territoriale. La cosiddetta “notte dei fuochi” era stata<br />
la conseguenza “naturale” di queste tesi che avevano attuato<br />
a livello locale il disegno politico del MCO: tra il 18 e<br />
il 19 dicembre 1978 erano state colpite la sede dell’Associazione<br />
Industriali di Schio, l’abitazione del presidente<br />
dell’Associazione Industriali di Rovigo, la sede dell’Inter-<br />
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