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ARMI IN PUGNO 22_7_10 2-09-2010 11:53 Pag<strong>in</strong>a 66<br />
ARMI IN PUGNO<br />
reati per Digilio risultavano prescritti dopo la concessione<br />
delle attenuanti generiche per la sua collaborazione.<br />
Tr<strong>in</strong>gali era stato condannato a tre anni per favoreggiamento<br />
(il PM ne aveva chiesti due). Il 19 gennaio 2002<br />
erano state depositate le motivazioni della sentenza, <strong>in</strong><br />
cui i pentiti Carlo Digilio e Mart<strong>in</strong>o Siciliano venivano dichiarati<br />
credibili. Il 6 luglio dello stesso anno era morto<br />
Pietro Valpreda (aveva 69 anni) mentre il 22 novembre<br />
veniva scoperta la fuga all’estero di Mart<strong>in</strong>o Siciliano, exappartenente<br />
a Ord<strong>in</strong>e Nuovo e vecchio amico di Delfo<br />
Zorzi, nonché collaboratore di giustizia nell’ambito delle<br />
<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i per le stragi di Piazza Fontana e di Piazza della<br />
Loggia a Brescia.<br />
Il 22 gennaio 2004 il sostituto procuratore generale, al<br />
term<strong>in</strong>e della requisitoria, aveva chiesto la conferma delle<br />
condanne emesse nella sentenza di primo grado e <strong>in</strong>vitava<br />
la Corte a trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica<br />
per verificare eventuali false testimonianze da<br />
parte di alcuni testimoni della difesa. Il 12 marzo successivo,<br />
la Corte d’Assise d’Appello di Milano assolveva Delfo<br />
Zorzi e Carlo Maria Maggi (sotto processo anche per la<br />
strage di Brescia e quella alla questura di Milano) per <strong>in</strong>sufficienza<br />
di prove, Giancarlo Rognoni per non aver<br />
commesso il fatto e riduceva da tre anni a uno la pena<br />
per Stefano Tr<strong>in</strong>gali con la sospensione condizionale e la<br />
non menzione della condanna. Veniva qu<strong>in</strong>di revocata<br />
l’ord<strong>in</strong>anza di arresto (per altro mai eseguita perché latitante<br />
<strong>in</strong> Giappone) nei confronti di Zorzi e la misura cautelare<br />
dell’obbligo di dimora per Maggi.<br />
Il 21 aprile 2005 <strong>in</strong>iziava il lavoro della Corte di Cassazione<br />
che doveva valutare il ricorso presentato dalla Procura<br />
generale milanese contro le sentenze di assoluzione<br />
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