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ARMI IN PUGNO 22_7_10 2-09-2010 11:53 Pag<strong>in</strong>a 173<br />

ta era stato sottoposto a varie analisi psichiche che cercavano<br />

di comprendere cosa l’avesse portato a uccidere.<br />

Ne era venuta fuori una personalità affetta da manie di<br />

grandiosità, compiaciuta dell’attenzione che la sua vicenda<br />

stava riscuotendo. Profeta gestiva i colloqui <strong>in</strong>dirizzandoli<br />

dove più gli piaceva, discorreva di sé e della sua vita<br />

<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i sublimi, ma, contrapposta a questa magnifica e<br />

<strong>in</strong>esistente realtà, c’era la vita vera, fatta di fallimenti amorosi<br />

e lavorativi. Fallimenti <strong>in</strong>iziati tanto tempo prima,<br />

quando non reggeva il confronto col fratello: era questa<br />

cont<strong>in</strong>ua frustrazione che l’aveva sp<strong>in</strong>to all’omicidio.<br />

Tuttavia, la sensazione di onnipotenza non lo aveva abbandonato<br />

nemmeno <strong>in</strong> carcere. Non si era arreso e aveva<br />

tentato la fuga con una limetta nascosta nel portaocchiali:<br />

con questo piccolo arnese aveva provato a segare<br />

le sbarre del bagno, di notte, f<strong>in</strong>o a quando non era stato<br />

scoperto. Per questo era stato trasferito nel supercarcere<br />

di Voghera.<br />

In appello, Profeta aveva dichiarato ancora la sua <strong>in</strong>nocenza;<br />

durante un colloquio con lo psichiatra Vittor<strong>in</strong>o<br />

Andreoli, però, aveva deciso di confessare la propria colpevolezza.<br />

Ammetteva di aver ucciso, ma non riusciva a<br />

capacitarsene: era andato contro i propri pr<strong>in</strong>cipi, la propria<br />

moralità. «È come se fossi stato preda del male, di<br />

un’entità che si era imposta e guidava il mio corpo e le<br />

mie azioni... I miei pensieri procedevano senza la mia<br />

partecipazione, come se qualcosa scorresse su di me».<br />

Queste confessioni evidenziavano come avesse compiuto<br />

i delitti <strong>in</strong> una chiara condizione maniacale, sopraffatto<br />

da deliri che avevano preso il sopravvento, facendogli<br />

perdere il contatto con la realtà: non era più padrone di<br />

se stesso.<br />

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