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ARMI IN PUGNO 22_7_10 2-09-2010 11:53 Pag<strong>in</strong>a 29<br />
dici anni, svolgendo l’attività di scrittore e docente presso<br />
l’università di Parigi (Sa<strong>in</strong>t Denis), al Collegio Internazionale<br />
di Filosofia, fondato da Jacques Derrida. Nel 1990<br />
fondò con Jean-Marie V<strong>in</strong>cent e Denis Berger la rivista<br />
“Futur Antérieur”. Anche se non poté impegnarsi <strong>in</strong> attività<br />
politiche per via dello specifico divieto che la legislazione<br />
francese (Dottr<strong>in</strong>a Mitterand) imponeva ai rifugiati<br />
politici, durante la permanenza francese Negri scrisse numerosi<br />
testi politici e, grazie alla sua produzione filosofica,<br />
nel 2005, “Le Nouvel Observateur” lo <strong>in</strong>serì tra i ventic<strong>in</strong>que<br />
“grandi pensatori del mondo <strong>in</strong>tero”, unico italiano<br />
assieme al filosofo Giorgio Agamben.<br />
Negri rientrò volontariamente <strong>in</strong> Italia nel 1997 per f<strong>in</strong>ire<br />
di scontare la sua pena e anche per promuovere un<br />
nuovo dibattito sulla conclusione politica degli “anni di<br />
piombo”. Pena che f<strong>in</strong>ì di scontare (sotto forma di reclusione<br />
e, <strong>in</strong> seguito, di semi-libertà tra Rebibbia e la sua<br />
casa di Trastevere) nella primavera del 2003. «Sto riprendendo<br />
il mio lavoro politico», disse, «e con il mio ritorno<br />
vorrei dare una sp<strong>in</strong>ta alla generazione che è stata<br />
emarg<strong>in</strong>ata dalle leggi anti-terrorismo degli anni Settanta<br />
<strong>in</strong> modo che ancora partecipi alla vita pubblica e democratica».<br />
Oggi vive tra Venezia e Parigi.<br />
L’ho <strong>in</strong>contrato a Padova nell’agosto del 2008 e gli ho chiesto<br />
un giudizio sulle radicali trasformazioni avvenute nel<br />
“suo” Veneto. «Basta rapportare il Veneto del dopoguerra<br />
a quello degli anni Settanta per accorgersi della formidabile<br />
trasformazione sociale avvenuta <strong>in</strong> esso: non sembrano<br />
trascorsi pochi decenni, ma oltre un secolo e questo perché<br />
ha vissuto quasi contemporaneamente l’<strong>in</strong>dustrializzazione<br />
e il suo superamento. Una trasformazione perf<strong>in</strong>o<br />
antropologica, estetica – è impressionante quanto sono di-<br />
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