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ARMI IN PUGNO 22_7_10 2-09-2010 11:53 Pag<strong>in</strong>a 96<br />

ARMI IN PUGNO<br />

ce l’hai sotto gli occhi la storia vera dell’Italicus e di Alceste<br />

Campanile».<br />

«Tento una traduzione: nell’attentato all’Italicus è co<strong>in</strong>volto<br />

il PCI e Alceste Campanile viene soppresso perché<br />

sa troppo e non ci si può fidare di uno come lui, fra l’altro<br />

eccessivamente esuberante ed esposto a Reggio Emilia.<br />

È così».<br />

«Quel biglietto coi nomi è poi sparito, anche se la storia<br />

d’Italia è piena di pizz<strong>in</strong>i e biglietti spariti… Ora torniamo<br />

alla pista nera dell’Italicus. Considera che dopo la mia<br />

assoluzione nel processo di primo grado, come richiesto<br />

anche dallo stesso pubblico m<strong>in</strong>istero e dalle parti civili<br />

delle vittime, che non conclusero contro di noi – a parte<br />

le parti civili istituzionali come il comune di Bologna, il<br />

cui avvocato, Roberto Montorsi, ex-ufficiale dei carab<strong>in</strong>ieri,<br />

sarà poi <strong>in</strong>dagato <strong>in</strong>sieme a Licio Gelli –, <strong>in</strong> Appello,<br />

dopo le dichiarazioni dei cosiddetti pentiti neri, vale a<br />

dire Sergio Calore, V<strong>in</strong>cenzo V<strong>in</strong>ciguerra, Edgardo Bonazzi,<br />

Angelo Izzo – tutti concordi nell’escludere non solo<br />

la mia colpevolezza per la strage, ma anche il semplice<br />

co<strong>in</strong>volgimento coi servizi o la massoneria – venni <strong>in</strong>vece<br />

condannato. Formidabile, no».<br />

«Vai avanti».<br />

«Mentre dopo l’assoluzione venni mandato nei cosiddetti<br />

“braccetti della morte”, il grado estremo di durezza repressiva<br />

<strong>in</strong> Italia, tipo Guantanamo per <strong>in</strong>tenderci, stranamente<br />

dopo la condanna <strong>in</strong> Appello per un delitto così grave<br />

e <strong>in</strong>famante venni mandato nel miglior carcere d’Italia,<br />

Porto Azzurro. Quasi una sorta di scambio, che, implicitamente<br />

mi diceva: “tieniti la condanna, tanto da qui con un<br />

paio di anni di buona condotta uscirai anche tu...”».<br />

«E tu».<br />

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