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Il natural desiderio di sapere - Pontifical Academy of Sciences

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122DEL NATURAL DESIDERIO DI SAPEREnariamente sa poco, al che non fa <strong>di</strong> mestieri haver molta dottrina, ma.con la gravità del parlare sentenze e facetie a tempo, col trattener conornati <strong>di</strong>scorsi e circoli 61 nell’anticamere, si viene ad oprar assai, e quantopiù la persona sa motteggiare, burlare e <strong>di</strong>r male, più dotta vien riputatae più vien a conciliarsi gratia. Di concetti 62 dunque, a simili propositi,più attende a fornirsi che <strong>di</strong> scienza, e nelli accompagnamenti e complimentipassa il tempo, non nelle lucubrationi; passa ancora 63 mentres’ha a combattere con l’invi<strong>di</strong>a che dalla gratia e favori del principe subitoscaturisce copiosa, né vi è poco che fare a sapersene schermire e defendere,<strong>di</strong> modo che, a so<strong>di</strong>sfatione della buona inclinatione, poco puol operarsi.Questi dunque sono i <strong>di</strong>fetti e gl’impe<strong>di</strong>menti che sì rara rendonotra gl’huomini la perfettione del <strong>sapere</strong>, ancorché proposta a tutti, ancorchébramata <strong>natural</strong>mente da tutti. Sono veramente e molti e gran<strong>di</strong>, maè anco sì evidente la <strong>di</strong>gnità et utilità <strong>di</strong> quella che è insieme meravigliache non si sia a tutti sufficientemente provisto e necessità che con ognisforzo ce si provveda. Hanno l’imprese heroiche e gran<strong>di</strong> tutte <strong>di</strong> bisognod’esser facilitate et aiutate; né gl’huomini che ad esse si sono accesi sonostati pigri in procurarlo 64 con <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> e maniere e particolarmente,conoscendo il poco et defettuoso potere de’ soli e <strong>di</strong>visi e la forza dell’unionie conspirationi ben or<strong>di</strong>nate, con le ben regolate congregationi etadunanze ben fornite e d’aiuto e <strong>di</strong> consiglio, hanno superata ogni <strong>di</strong>fficultàe conseguiti i loro fini. 65 Così ve<strong>di</strong>amo i felici successi delle particolarimilitie, ancorché piccole, la conservatione de’ populi e delle cosepubliche, e sino dell’arti e mestieri particolari, e maggiori e più vili, ilbuon in<strong>di</strong>rizzo e l’eccellenza e ne notiamo mirabili e li acquisti e li mantenimenti.Onde molto strano pare che in parte sì principale, anzi chesolo è propria delli huomini, sia stato sì poco l’ardore e sì grande la tra-61 Circonlocuzioni, quasi raggiri, ma anche riunioni <strong>di</strong> cortigiani.62 Importante e tipico termine della cultura del Seicento, che in<strong>di</strong>ca le espressioniargute ed acute, concise in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> pensieri: Cesi, che talvolta li adopera, è evidentementeconsapevole dei loro rischi.63 <strong>Il</strong> tempo.64 Procurare aiuto all’impresa eroica.65 Cesi introduce così il tema che gli sta più a cuore: la necessità <strong>di</strong> una riorganizzazionedel <strong>sapere</strong> secondo la forma, così fruttuosa, delle ben regolate congregationi etadunanze.

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