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Il natural desiderio di sapere - Pontifical Academy of Sciences

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22FEDERICO CESI, LA PRIMA ACCADEMIA, L’UMBRIAiniziato già dal 1603 e frutto <strong>di</strong> elaborazione comune, e nel Del <strong>natural</strong><strong>desiderio</strong> del <strong>sapere</strong>, <strong>di</strong>scorso pronunciato da Cesi in un’adunanza linceadel gennaio 1616 e che racchiude invece l’essenza dell’ideologia dell’impegnodel fondatore dell’Accademia.2. <strong>Il</strong> Linceografo e le norme dell’AccademiaIn effetti, fin dall’inizio l’Accademia si configurò come una comunitàufficialmente strutturata che comportava, al momento dell’elezione, unasottoscrizione <strong>di</strong> fedeltà agli ideali dell’istituzione. Fanno fede <strong>di</strong> questo gliAlbi lincei che contenevano gli elenchi delle sottoscrizioni autografe degliaderenti, scritte in lingua latina e <strong>di</strong>sposte secondo l’or<strong>di</strong>ne cronologicodelle elezioni. Solitamente gli albi erano preceduti dal Proponimento Linceoin cui sinteticamente era contenuta l’essenza concentrata dell’impegno linceoche verrà invece chiarita ed esplicitata nel Linceografo. 19Innanzitutto vi si affermava come l’acquisto della Sapienza dovesseessere preceduto da una pr<strong>of</strong>onda me<strong>di</strong>tazione interiore: “che ciascunoconosca se stesso, me<strong>di</strong>tando pr<strong>of</strong>ondamente sui molti errori e sullamiseria delle umane cose”. A queste considerazioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne moraleseguivano imme<strong>di</strong>atamente precise in<strong>di</strong>cazioni metodologiche per il suoconseguimento: “vigile <strong>di</strong>sciplina”, “meto<strong>di</strong> precisi”, “lavoro associato”,sono questi i caratteri <strong>di</strong> un “consesso” ben “strutturato”, <strong>di</strong> una “filos<strong>of</strong>icamilizia”. E se una delle con<strong>di</strong>zioni della ricerca è quella <strong>di</strong> vivere unavita <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o “segregati dal contagio del volgo comune”, l’avvicinarsi “aimisteri della Sapienza” e “godere <strong>di</strong> quelli” non ha nulla <strong>di</strong> privatistico ein<strong>di</strong>vidualistico bensì presuppone un impegno“a conservare fra noi reciproco amore e scambievole consuetu<strong>di</strong>ne;a recarci aiuto l’un l’altro in ogni cosa; a pr<strong>of</strong>essare il nome <strong>di</strong>Linceo in tutte i nostri doveri <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e specialmente nelle nostrepubblicazioni”. 20Questi intenti, qui schematizzati nell’asciutta formula <strong>di</strong> un giuramento,vengono ripresi, sviluppati e precisati nel Linceografo, una sorta <strong>di</strong> statutoprogrammatico elaborato a più riprese, nel quale vengono cioè enun-19 Per una dettagliata analisi del Proponimento riman<strong>di</strong>amo ad A. Alessandrini,Originalità dell’Accademia dei Lincei, cit., pp. 99-104; le traduzioni italiana e inglese sonoinfra, pp. 88-89.20 Cfr. infra, p. 88.

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