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Il natural desiderio di sapere - Pontifical Academy of Sciences

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48FEDERICO CESI, LA PRIMA ACCADEMIA, L’UMBRIACon questo metodo sicuro, “coltivando particolarmente questi due grancampi delle filos<strong>of</strong>iche e matematiche dottrine”, si arriverà “a satiar il <strong>natural</strong>appetito e darci la cognitione della natura”. 66Siamo ai passaggi propositivi del <strong>di</strong>scorso ed è qui che, come ha scrittoRigobello,“il Cesi può dar libero campo alla sua ideale proposta. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>scorsoabbandona il tono polemico per assumere quello costruttivo e persinocelebrativo”. 67Egli traccia con mano sicura le linee fondamentali della struttura della“or<strong>di</strong>nata institutione”, della “filos<strong>of</strong>ica militia”, della “stu<strong>di</strong>osa compagnia”,le linee <strong>di</strong> comportamento “de’ soggetti atti e preparati” ad una ricercaveramente nuova e moderna immune dai veleni dell’ambizione politicae degli interessi mercenari.Cesi intende anzitutto sottolineare che la “esentione e libertà” chel’Accademia deve garantire ai suoi componenti “da tutte le occupationi ebrighe <strong>di</strong>pendenti dal corpo” e “dalli negotii domestici e familiari e da qualsivogliastrepito e molestia” non è richiesta da un atteggiamento aristocraticodel ricercatore nei confronti degli impegni mondani bensì dallacoscienza che “per inalzar la mente e mantenerla sempre valorosa nell’opra”c’è bisogno <strong>di</strong> una assoluta libertà dei con<strong>di</strong>zionamenti materiali, c’èbisogno che “le stu<strong>di</strong>ose fatiche” non siano piegate imme<strong>di</strong>atamente e “sinistramente”al guadagno, “come aviene a me<strong>di</strong>ci e legisti”; la libertà dai con<strong>di</strong>zionamentimateriali garantirà che la ricerca non “sarà limitata ad annio terminata con corso, laurea o tempo prefisso, ma con la vita stessa de’soggetti” e potrà da essi pretendere un impegno libero e totale:“Sarà dunque assiduo, in<strong>di</strong>fesso, anzi sempre maggiore senz’alcuninterrompimento o stanchezza; né si restringerà alli scritti o detti<strong>di</strong> questo o quello maestro, ma in essercitio universale <strong>di</strong> contemplationee prattica si riceverà sempre e cercarà qualsivoglia cognitioneche per nostra propria inventione o per altrui communicationeci possa venire”. 68Ecco riba<strong>di</strong>to il modernissimo ideale cesiano della ricerca: partire dalla tra<strong>di</strong>zionesenza essere schiavi degli scritti “<strong>di</strong> questo o quel maestro”, senza66 Infra, p. 126. Su questo si vedano le incisive considerazioni <strong>di</strong> G. Olmi, op. cit.,pp. 187-188.67 A. Rigobello, L’ideale del ricercatore in Federico Cesi, in Id., Struttura e significato,Padova 1971, p. 426. <strong>Il</strong> testo riproduce un saggio già apparso in Aa.Vv., Filos<strong>of</strong>ia e culturain Umbria tra Me<strong>di</strong>oevo e Rinascimento, Perugia 1967, pp. 605-623.68 Infra, p. 128.

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