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Il natural desiderio di sapere - Pontifical Academy of Sciences

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142DEL NATURAL DESIDERIO DI SAPEREe tanto proprie ci si rendono che ogni rallentamento non che cessatione daesse ci arreca dolore e noia, e tanto maggiori l’opre e frutti ne seguonoquanto (il che è proprio in questa Academia) da niuna forza, 104 ma solo davolontà libera ben sì accesa et innamorata, siamo mossi all’assiduo lavoroo più tosto go<strong>di</strong>mento. <strong>Il</strong> <strong>sapere</strong> stesso è lo scopo, e basta a muovere; et ovequesto più debolmente spingesse alcuni, èvvi il <strong>desiderio</strong> della gloria delvero e lodevole piacere, dell’utile, del commodo, della quiete et altri beniconseguenti senza numero; e chi puol dubitare che non sia per adempirsifelicemente l’intento et ottenersene pienamente il desiderato fine?Habbiamo l’essempi che non poco vagliono ad inanimirci, habbiamobuona caparra della forza de simili unioni; risguar<strong>di</strong>amo ne’ tempi a<strong>di</strong>etro,prima fra li Caldei, Egitii, Greci e Romani, quali e quanti soggetti ne davanoquelle ragunate de filos<strong>of</strong>i, che così ben s’essercitavano e governavanone’ loro continui stu<strong>di</strong>; ammiriamo principalmente la scola <strong>di</strong> Pytagora e <strong>di</strong>Platone, come ben uniti e come pieni <strong>di</strong> dottrina; e che frutti? L’origine dellafilos<strong>of</strong>ia, delle matematiche, li copiosi dogmi <strong>di</strong> quella, le centinaia, lemigliaia <strong>di</strong> compositioni, i Te<strong>of</strong>rasti, i Crisippi e tanti contemplanti 105 escrittori indefessi, le opere de’ quali buona parte, malgrado nostro, venendosolo con i nomi registrate presso Laertio, Plinio et Atheneo, ne riportamosolo <strong>di</strong> gustarle inesplebile appetito, e possiamo conoscere il vantaggionostro ma molto maggiore de’ nostri posteri per le ritrovate stampe; ve<strong>di</strong>amoche bello e ben unito choro de poeti sotto Augusto, che buona lega descrittori sotto Traiano, e più vicino a noi i santi Tomaso e Bonaventura, ecompagni, che, ancorché <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse religioni, 106 pur sì unitamente e conamichevoli conferenze filos<strong>of</strong>avano. Più appresso la nobile Academia <strong>di</strong>Fiorenza sotto Lorenzo il Grande, nella quale fiorirono Pico, Politiano,Ficino, Martio, Chalcon<strong>di</strong>le, Gaza, Trapezuntio et altri che trasportarono anoi la litterata Grecia. In<strong>di</strong> la Romana sotto il buon Nicola, 107 la Napolitanade’ Pontani, Sannazari et altri sotto li re aragonesi, e tanti sotto Leone X,104 Nel senso <strong>di</strong> motivazione estrinseca.105 Filos<strong>of</strong>i.106 Or<strong>di</strong>ni religiosi.107 Papa Niccolò V, protettore dell’Accademia Romana fondata da Pomponio Leto.

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