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Il natural desiderio di sapere - Pontifical Academy of Sciences

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36FEDERICO CESI, LA PRIMA ACCADEMIA, L’UMBRIAgno (il “denaro” e la “robba”), degli onori e del potere a <strong>di</strong>stogliere l’uomodall’esercizio del <strong>sapere</strong> e della conoscenza. 42 Da qui una critica, efficacissimaed attualissima, nei confronti dell’atteggiamento quasi comune, sicuramentepr<strong>of</strong>ondamente ra<strong>di</strong>cato, <strong>di</strong> considerare la conoscenza esclusivamentein funzione del successo e dell’utile economico che se ne può ricavare,e <strong>di</strong>sprezzare quelle scienze, come la matematica e la filos<strong>of</strong>ia, che siaffidano ad una ricerca veramente <strong>di</strong>sinteressata, e che “veramente sonoscopo dell’innato <strong>desiderio</strong>” alla sapienza presente nell’uomo. 43L’analisi <strong>di</strong> Cesi non ha niente <strong>di</strong> moralistico, poggia piuttosto sullarealistica constatazione che l’atteggiamento umano è spesso guidato dall’ambiente,dal <strong>desiderio</strong> degli onori e dei guadagni per cui la rinuncia delricercatore, de<strong>di</strong>to alla “speculatione”, “alli negotii” viene vista come inettitu<strong>di</strong>ne,la sua attività <strong>di</strong> “contemplatione” viene interpretata come invertebratarinuncia alle virili faccende del mondo. Allora, la <strong>di</strong>fesa dell’idealelinceo <strong>di</strong> una vita de<strong>di</strong>cata alla ricerca <strong>di</strong>sinteressata prende, nel <strong>di</strong>scorsocesiano, i toni <strong>di</strong> una malinconica riflessione sul senso dell’esistenzae sulla necessità <strong>di</strong> non <strong>di</strong>sperderci nelle esteriorità che essa può <strong>of</strong>frirci,nelle “or<strong>di</strong>narie brighe e faccende”, nei “molti negotii”, nel “commodoe gustoso corso <strong>di</strong> vita”. 44 La ricerca reclama un suo impegno totale, <strong>di</strong>“fatiga”, tempo e assiduità che “vogliono l’huomo tutto”. 45 <strong>Il</strong> tempo che laricerca richiede è “lungo e continuato”, per cui, nella vita, “bisognacominciar presto e non finir mai”, bisogna soprattutto <strong>di</strong>menticare tuttiquei con<strong>di</strong>zionamenti, quelle “facende e brighe et occupationi familiari”che ne impe<strong>di</strong>scono il regolare svolgimento”. 46Imme<strong>di</strong>atamente dopo Cesi in<strong>di</strong>ca, per brevi tratti, quali dovrebberoessere le con<strong>di</strong>zioni metodologiche ideali per un’autentica ricerca.È necessaria anzitutto una solida conoscenza dei problemi attraverso ilreperimento <strong>di</strong> libri “che più pienamente tutte le materie <strong>di</strong>scuoprano e cicomunichino l’altrui contemplationi e fatighe”, ma è necessario altresì ilconcorso <strong>di</strong> maestri “che con la voce viva ci insegnino”. Insomma, la ricerca,per poter progre<strong>di</strong>re e per essere “a beneficio d’altri”, dovrà essere essenzialmenteinter<strong>di</strong>sciplinare e comunitaria. 4742 F. Cesi, Del <strong>natural</strong> <strong>desiderio</strong> <strong>di</strong> <strong>sapere</strong> et istituzione de’ lincei per adempimento <strong>di</strong> esso,infra, pp. 98-102.43 Infra, p. 102.44 Infra, p. 104.45 Infra, p. 106.46 Infra, p. 108.47 Infra, pp. 106-108.

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