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Il natural desiderio di sapere - Pontifical Academy of Sciences

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82FEDERICO CESI, LA PRIMA ACCADEMIA, L’UMBRIAti ora <strong>di</strong>sponibili, delle annotazioni del me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> famiglia GiovanniBattista Winther, della splen<strong>di</strong>da ricostruzione del Gabrieli, si sa cheGalilei, Cesi e Stelluti affrontarono, soprattutto la sera, in lunghe e serrate<strong>di</strong>scussioni davanti al focolare, le tematiche centrali della rivoluzionescientifica, prima fra tutte quella della fisica inerziale e della concezionerelativistica del moto.Durante la permanenza ad Acquasparta Galilei non rinunciò alla piùvolte progettata visita alla cascata delle Marmore,“e fu proprio durante questa gita che lo scienziato pisano compì allago <strong>di</strong> Pie<strong>di</strong>luco il primo esperimento relativistico <strong>di</strong> caduta <strong>di</strong>gravi in un sistema <strong>di</strong> riferimento in moto <strong>di</strong> cui si abbia <strong>di</strong>retta edocumentata testimonianza storica”. 112<strong>Il</strong> resoconto <strong>di</strong> questo esperimento la troviamo in una lettera delloStelluti dell’8 gennaio 1633, nella quale intendeva <strong>of</strong>frire un sommariodel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. 113 In breve: all’obbiezionedegli aristotelici che <strong>di</strong>fendevano l’immobilità della terra anche invirtù dell’esperienza che, lanciato un sasso da un’alta torre, esso ricadeai pie<strong>di</strong> della torre e non lontano da essa, come dovrebbe essere se laterra si muovesse, e all’in<strong>di</strong>cazione galileiana della seconda giornata delDialogo, nella quale si sostiene che in realtà il sasso deve ricadere <strong>natural</strong>menteai pie<strong>di</strong> della torre perché esso“ha due moti, uno <strong>di</strong>retto nel cadere abasso e l’altro transverso cagionatoglidal moto circolare della terra, onde il sasso da noi tirato inalto nel cadere abasso fa quasi un semicircolo per li due moti che ha”,lo Stellati aggiunge:“Et Io ne ho vista l’esperienza, et è che andando con il SignorGalileo a Pie<strong>di</strong>luco per il lago con una barca da sei remi che andavaassai veloce, e sedendo lui da una parte e io dall’altra mi<strong>di</strong>mandò se avevo qualche cosa grave, li <strong>di</strong>ssi aver la chiave dellamia camera, la prese; e mentre la barca andava velocemente trassein alto la chiave in modo che io la credevo perduta nell’acqua;112 L. Conti, Sotto il segno degli astri: lo stu<strong>di</strong>o perugino e i Lincei, in G. Sapori, C.Vinti, L. Conti, <strong>Il</strong> Palazzo Cesi <strong>di</strong> Acquasparta e la rivoluzione scientifica lincea, cit. p. 77,cfr. Id., Giuseppe Neri: un matematico aristotelico all’Accademia dei Lincei, cit., p. 55.113 Leggiamo la lettera in Appen<strong>di</strong>ce a L. Conti, Giuseppe Neri: un matematico aristotelicoall’Accademia dei Lincei, cit., pp. 61-65: Francesco Stelluti a Ignoto (forse aFabio Colonna), Roma 8 gennaio 1633. Per le vicende del ritrovamento della lettera, ivi,p. 56, n. 64.

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