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Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

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Edmondo Peluso<br />

conosciuto personalmente da Quaglino<br />

Informatore della questura romana 300 HP (Quaglino)<br />

1. Lettera del 28 aprile 1922:<br />

Nel […] 2° Congresso nazionale comunista<br />

tenutosi a Roma dal 20 al 24<br />

Marzo scorso […] il noto Peluso diede<br />

lettura di una relazione del rappresentante<br />

del Partito comunista di Germania,<br />

sulla questione relativa alla tattica<br />

generale.<br />

2. Lettera del 20 gennaio 1923:<br />

Alla conferenza comunista di Essen<br />

[…] il partito italiano inviò il deputato<br />

Ersilio Ambrogi, Edmondo Peluso (che<br />

tu ben conosci) e l'Ing. Ramazzotti di<br />

Novara.<br />

Edmondo Peluso è partito oggi per<br />

Lipsia, e ritornerà domani in Italia illegalmente<br />

attraverso il Brennero.<br />

3. Lettera del 28 gennaio 1923:<br />

Domani (25 Gennaio) partiranno per<br />

l'Italia Bombacci e Peluso illegalmente.<br />

Ambedue non si sono decisi a sacrificare<br />

la barba, ma sembra abbiano un metodo<br />

sicuro per entrare in Italia, credo,<br />

aiutati da un ferroviere di Innsbruk che<br />

avrebbe il modo di nasconderli in un<br />

vagons lits.<br />

4. Lettera del 15 febbraio 1923:<br />

Edmondo Peluso che doveva, per il<br />

Brennero, attraversare illegalmente la<br />

frontiera, non avendo trovato un ferroviere<br />

che doveva dargli indicazioni, è<br />

tornato a Vienna di dove non ha più<br />

intenzione di muoversi.<br />

7. Lettera del 2.4. 1923:<br />

Tal Manoliski o Manoniliski delegato<br />

della 3a Internazionale si troverebbe a<br />

Milano, sarebbe continuamente accompagnato<br />

dal suo segretario, ben conosciuto,<br />

Edmondo Peluso. Costui ora<br />

5. Rapporto del 21/2/23:<br />

Franceschini – mi ha ancora detto che<br />

in questi momenti di incertezza ma non<br />

di scoramento – hanno lavorato e lavorano<br />

attivamente l’ex deputato Riccardo<br />

Roberto di Alba – il pubblicista Ed.<br />

Peluso, Forticiari, gli On. Bombacci,<br />

Graziadei, Rabezzana e Bellone.<br />

6. Rapporto Berlino 7 marzo 1923:<br />

Edmondo Peluso è partito per Vienna<br />

e Gennari Egidio per Mosca, quindi il<br />

convegno noto è stato rinviato ad epoca<br />

per ora sconosciuta. Peluso riallaccia<br />

le file tra Vienna – Budapest – Berlino<br />

e l'Italia e Bombacci fa da corriere internazionale.<br />

9. Rapporto Trieste, 31 agosto 1923:<br />

Serafini – comunista – residente a Genova<br />

[…] A Vienna si sarebbe incontrato<br />

con l'on. Ambrogi, con Edmondo<br />

Peluso e coll'avv. Vittorio Ambrosini –<br />

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