Alberto Vacca - Il dossier Silone

Roma, li 27 Marzo 1923
GABINETTO DEL QUESTORE
A S. E. IL GENERALE DI CORPO D’ARMATA
DIRETTORE GENERALE DELLA P.S.
ROMA
Da Berlino 23 marzo:
Gli organi centrali del partito comunista italiano si prospettarono il problema
del funzionamento illegale del partito, anche prima dell'avvento al
potere del fascismo. Tuttavia le misure prestabilite fin da allora, non sono
state ora realizzabili, perché i dirigenti comunisti avevano previsto anticipatamente
la reazione, ma sotto forme diverse dalle attuali. Per es. il partito
comunista s'illudeva di poter garantire la continuità di lavoro per i propri
organi centrali, chiamando a questi posti, in caso di arresto dei vecchi componenti,
nuovi elementi forniti del mandato parlamentare. Quando il Governo
fascista ha mostrato di non tenere in soverchio conto i Signori Onorevoli,
evidentemente quella misura non è stata più adottata. Perciò l'Esecutivo,
come più sotto diciamo, dopo l'arresto di Bordiga, è stato costituito
con nuovi elementi.
Una previsione si è però avverata e cioè che sarebbe stato necessario abbandonare
Roma come sede dell'Esecutivo e tornare a Milano, già sede
dell'Ufficio legale.
Questo trasporto di sede è stato mascherato, facendo restare a Roma
l'«Avanguardia», per ciò che riguarda il movimento giovanile, e Terracini,
ritenuto il più identificabile dei dirigenti comunisti.
Il giorno 10 Marzo è stata tenuta a Milano una riunione con l'intervento
di Fortichiari, Grieco, Terracini, Repossi, Beruzzi (?), Manonilsky delegato
della Terza Internazionale, commissario dell'agricoltura della repubblica U-
craina. È strano che questa riunione sia passata inosservata, quando si pensa
che Repossi è continuamente seguito dalla polizia!
Tuttavia posso affermare nel modo più assoluto che la riunione
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