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Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

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L’Unità, 10 luglio 1926<br />

Un incidente al compagno Tranquilli a Roma<br />

ROMA, 9<br />

Al nostro compagno Tranquilli, di passaggio a Roma, è capitato ieri l’altro un<br />

incidente interessante. Mentre passeggiava tranquillamente presso il Tritone,<br />

incontrava la spia Fortunati, ex sovversivo passato al fascismo nel 1922. <strong>Il</strong> Fortunati,<br />

non appena scorse il nostro compagno si diede a gridare come un ossesso:<br />

A noi! C’è un comunista! Eccolo là! Eccolo là. Una parte della gente che si trovava<br />

a passare di là se la squagliava non comprendendo il significato dell’allarme<br />

o immaginando trattarsi di chi sa che cosa. I fascisti invece si fermavano, ma<br />

non si rendevano conto delle smanie della spia che infine riusciva a persuadere<br />

una cinquantina di cittadini solleciti delle sorti della patria, del pericolo che presentava<br />

a Roma la presenza di un … comunista, per accompagnarlo in corteo<br />

alla sede della polizia. La polizia, interrogato il nostro compagno, lo muniva di<br />

foglio di via per il suo paese nativo. L’episodio merita di essere segnalato nei<br />

riguardi del figuro che lo ha provocato. Segnare certi nomi, non è ozioso.<br />

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