Alberto Vacca - Il dossier Silone

34 bis; sul noto antifascista Bassanesi (f. 0089-0094 ivi), su Varga autore
di un articolo sul comunismo del capitalismo italiano (f. 0084 ivi), su E-
fim Gheller (f. 0077 ivi), su Curzio Malaparte (f. 0093 ivi), su Vincenzino
Nitti (f. 0096 ivi), su Emilio Ambrogio [Ersilio Ambrogi], segnalato
dal Quaglino come esponente del partito comunista (f. 0097 ivi), su Nelia
Panlova, conoscente del Labriola (f. 0098 ivi).
L'attività del Quaglino era compensata con assegni periodici come risulta
da una lettera del Quaglino nella quale chiede che le sue competenze
gli vengano mandate col solito mezzo (f. 0024 fasc. 34 bis).
Al Quaglino vengono corrisposte nel gennaio 1932, 2000 lire per il
suo lavoro (f. 0015 ivi) pur osservandosi che la sua opera non era soddisfacente.
E’ evidente che tale rilievo non può riferirsi se non all'attività
dell'ultimo periodo, poiché essendosi il lavoro iniziato nel 1927 non sarebbe
stato altrimenti il Quaglino tenuto in servizio per tanti anni.
Nell'aprile 1932 il Quaglino rinunciava all'incarico e la Direzione Generale
della P.S. gli trasmetteva a titolo di saldo buonuscita 15000 lire
ringraziandolo di quanto aveva fatto in passato (f. 0010-0009-0008-
0006-fasc. 34 bis).
Nel maggio 1933 il Quaglino offriva nuovamente la sua opera per far
crollare l'organizzazione della concentrazione antifascista ma la sua proposta
non veniva accettata (f. 0004 ivi).
Dai rilievi fatti non appare dubbio che il Quaglino sia stato confidente
retribuito dell'O.V.R.A. e che la sua attività informativa si sia svolta nel
campo politico nell'interesse del regime fascista onde si chiede che il ricorso
sia respinto.
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Fra le numerose relazioni fiduciarie redatte da Quaglino sulle persone da
lui spiate si vedano ACS, MI, DGPS, Pol. Pol., fascicoli personali, b.
905, fasc. Nitti Vicenzino; b. 555, fasc. Frola Francesco; b. 482, fasc.
Fassini Alberto; b. 20/B, fasc. Rondani Dino.
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