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Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

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Da una confidenziale di 300 HP – 20/2/23<br />

Franceschini – mi ha ancora detto che in questi momenti di incertezza<br />

ma non di scoramento – hanno lavorato e lavorano attivamente<br />

l’ex deputato Riccardo Roberto di Alba – il pubblicista Ed. Peluso,<br />

Forticiari, gli On. Bombacci, Graziadei, Rabezzana e Bellone. E’<br />

convinto che se anche gli altri membri della Centrale – dovessero venire<br />

arrestati, il movimento non si arresterà, perché entreranno in<br />

funzione una parte dei deputati all'uopo prescelti, che avendo riguardo<br />

alle immunità di cui godono, potrebbero ugualmente esplicare la<br />

loro attività nel senso voluto dall’Esecutivo moscovita per la lotta<br />

contro il fascismo.<br />

========<br />

Per conto mio dei deputati comunisti segnalo per una particolare<br />

attenzione e sorveglianza:<br />

I° gruppo: Repossi – Belloni Ambrogio di Alessandria e Bellone Virgilio<br />

di Novara – Rabezzana e Gagliazzo di Torino<br />

II° gruppo: Garosi – Graziadei – Remondino e Bombacci<br />

Gli altri: Corneli – Croce e Caroti contano poco – Gli On. Marabini<br />

e Ambrogi sono all’estero (Russia) – Tuntar di Gorizia è espulso.<br />

*****<br />

Per quanto concerne Franceschini in calce al foglio è apposta<br />

l’annotazione: « del Lavoratore di Trieste ».<br />

Copie di questo documento si trovano anche in ACS, CPC, b.<br />

3836, fasc. Peluso Edmondo; b. 2514, fasc. Graziadei Antonio; b.<br />

705, fasc. Bombacci Nicola.<br />

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