16.12.2016 Views

Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Roma, 13 Marzo 1923<br />

GABINETTO DEL QUESTORE<br />

A S. E. IL GENERALE DI CORPO D’ARMATA<br />

DIRETTORE GENERALE DELLA P.S.<br />

ROMA<br />

Da Berlino, 10 marzo 1923.<br />

“<strong>Il</strong> progetto di organizzazione per la lotta contro il fascismo è stato approvato<br />

dall'Esecutivo di Mosca, perciò si è già iniziato il lavoro di pratica<br />

attuazione. La Rote Fanhe, organo dei com. tedeschi pubblica stamane, un<br />

appello dell'ufficio di Berlino che deve dirigere la lotta antifascista, firmato<br />

da Clara Zetkin – È stata inviata una circolare a tutti i partiti com. perché<br />

costituiscano comitati analoghi. La «Rote Fahne» ha già pubblicato che i<br />

sindacati russi hanno stanziato 10 mila rubli oro (150-000 lire) per questa<br />

lotta.<br />

Accludo (importantissimo) un foglio staccato dal verbale della Commissione<br />

per la questione italiana al congresso di Mosca. La risoluzione votata è<br />

stata già pubblicata dall’Avanti! ma l'art. 12 che riguarda la lotta armata<br />

contro il fascismo, fu omesso per evidenti ragioni. Questa risoluzione,<br />

compreso l'art. 12, fu approvata all'unanimità, compreso Serrati”.<br />

IL QUESTORE<br />

C. Bertini<br />

****<br />

La lettera contiene informazioni sull’organizzazione della lotta contro il fascismo<br />

da parte dei comunisti, che comprende anche il ricorso alle armi,<br />

come dimostra il documento allegato alla stessa.<br />

299

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!