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Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

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Berlino 15 Dicembre 1922<br />

Misiano è un'anima dannata. Non potendo rientrare in Italia rimane<br />

qui a complottare. E’ continuamente in faccende misteriose. Ho potuto<br />

avvicinarlo per pochi minuti. Ma lo rivedrò. Mi ha detto che delle<br />

note persone si attende la venuta, ma che forse Serrati non ritornerà<br />

più in Italia. Rimarrebbe sembra a Mosca. Le ultime notizie degli<br />

ambienti bene informati sul nostro paese, nei riguardi del movimento<br />

comunista, dicono che Mosca ha ordinato la fusione del Partito comunista<br />

d'Italia col Partito Socialista Italiano per iniziare l'offensiva<br />

contro il fascismo.<br />

<strong>Il</strong> nuovo partito si chiamerà: PARTITO COMUNISTA UNIFI-<br />

CATO D'ITALIA (Sezione della Terza Internazionale).<br />

La fusione dovrà venire per il I° Gennaio 1923.<br />

Entro il 15 Febbraio 1923 il nuovo Partito Unificato dovrà tenere il<br />

suo I° congresso.<br />

Tutti i membri del Partito Comunista d'Italia dovranno aderire al<br />

n/ partito. Per i membri del Partito Socialista avverranno delle esclusioni<br />

(i nomi non si conoscono ancora). –<br />

Se sarà necessario i due partiti terranno un congresso singolo prima<br />

della funzione.<br />

Per le modalità del caso è stata istituita una commissione di cui fanno<br />

parte tre membri di ogni partito (il comunista e il socialista) e presidente<br />

è stato eletto Zinoview – Per il Partito socialista i rappresentanti<br />

saranno: Serrati, Maffi, e Tonetti.<br />

Per il Partito comunista non si conoscono ancora i nomi.<br />

Queste notizie hanno una certa importanza per fatto che la fusione<br />

dei due massimi partiti sovversivi d'Italia è ordinata per un'esecuzione<br />

quasi immediata. Si calcola che le forze nume-<br />

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