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Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

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Roma, li 28 Marzo 1924<br />

QUESTURA DI ROMA - GABINETTO<br />

A S.E. IL GENERALE DI CORPO D'ARMATA<br />

CAPO DELLA POLIZIA<br />

ROMA<br />

Da un fiduciario attualmente a Parigi :<br />

“In sostituzione di Azzario che è tornato illegalmente in Italia, è qui arrivato<br />

come rappresentante del partito comunista italiano, un certo Damen,<br />

ex segretario della Camera del lavoro di Pistoia, credo. Negli ultimi anni è<br />

stato però quasi sempre in carcere. <strong>Il</strong> Damen lavora tutti i giorni negli uffici<br />

della Humanité, rue Montmartre 142. Mangia, pranzo e cena, nella (Union<br />

des cooperateurs) di rue Poissonnieres, (di fronte al Matin). <strong>Il</strong> Damen è qui<br />

con un passaporto falso, credo lussemburghese. Egli partecipa a tutte le<br />

riunioni del bureau politique (direzione del partito comunista) francese, è in<br />

rapporto con Rakoci e con Humbert-Droz che si trovano ora qui a Parigi.<br />

<strong>Il</strong> Damen, secondo gli ordini dell'Esecutivo Italiano, cerca di accentuare il<br />

carattere aggressivo dell'organizzazione dei gruppi italiani costituiti in Francia.<br />

Aggressività da misurarsi non solo nei riguardi dei fascisti, ma anche<br />

dello stato francese. Infatti, in tutti gli scioperi, nelle manifestazioni ecc. che<br />

il partito comunista francese organizza, il Damen viene incaricato di curare<br />

la partecipazione degli operai stranieri, di oratori comunisti stranieri ecc.<br />

Un esempio si è avuto nel recente sciopero metallurgico della Citroen.<br />

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