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Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

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Questura di Roma – Gabinetto<br />

On. MINISTERO dell'INTERNO<br />

Divisione Generale della P.S.<br />

(Divisione Affari Generali e Riservati)<br />

ROMA<br />

Nel trasmettere a codesta On. Divisione Generale un esemplare della relazione<br />

del 2° Congresso nazionale comunista tenutosi a Roma dal 20 al 24<br />

Marzo scorso, si informa che i lavori del congresso stesso sono proceduti<br />

per commissioni che hanno discusso separatamente sulla tattica, sulla questione<br />

sindacale, sulla questione agraria e sull’esame della relazione del Comitato<br />

Centrale.<br />

Quest'ultima relazione presentata da Amedeo Bordiga membro<br />

dell’Esecutivo è stato approvato [approvata] tra vivi applausi col seguente<br />

ordine del giorno presentato da Isidoro Azzario di Cuneo con l’aggiunta di<br />

Pozzoli relativa all’approvazione con plauso:<br />

“<strong>Il</strong> Congresso udita la relazione sull’opera svolta nel primo anno di vita<br />

del Partito dal Comitato Centrale e le discussioni in merito;<br />

tenute presenti le molte gravi difficoltà d’ordine politico ed economico<br />

incontrate;<br />

riconfermata la necessità del più accurato accentramento e disciplinamento<br />

di tutte le attività ed energie del partito;<br />

dando incarico al nuovo Comitato Centrale di tener presenti le raccomandazioni<br />

fatte in sede di discussione, approva con plauso la relazione e<br />

passa all'ordine del giorno.”<br />

Vennero poi approvate dopo vivaci discussioni le tesi presentate dai vari<br />

relatori sulle altre questioni.<br />

Nei riguardi del caso Ambrosini l’avv° Umberto Terracini, anch’egli<br />

membro dell’Esecutivo del Partito ha riferito che il Comitato esecutivo del-<br />

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