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Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

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Ambrogi Ersilio<br />

Nella riunione del Comitato segreto del Partito Comunista tenutasi a Milano<br />

il 10 marzo 1923, considerando la maggiore importanza che sta per a-<br />

vere l'organizzazione dei comunisti italiani all'estero fu deciso di inviare, per<br />

il 2 aprile, a Parigi il prof. Angelo Tasca, a Berlino Mauro Scoccimarro e a<br />

Vienna l'on. Ambrogi Ersilio (che attualmente si trova a Berlino) – Costoro<br />

dovranno, agli ordini del Comitato Internazionale Antifascista e in collegamento<br />

con l'Italia, dirigere i comunisti italiani all'estero. Secondo una statistica<br />

dell'Esecutivo, finora 15 mila comunisti italiani si trovano all'Estero,<br />

rifugiati dopo l'avvento del fascismo al potere.<br />

*****<br />

<strong>Il</strong> testo di questo documento si trova anche in ACS, CPC, b. 4707, fasc.<br />

Scoccimarro Mauro, e b. 5040, fasc. Tasca Giovanni Angelo.<br />

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