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Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

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23.IV.28<br />

Ministero dell’Interno<br />

<strong>Il</strong> Capo della polizia<br />

Eccellenza,<br />

ho fatto subito trasmettere il telegramma relativo alla permanenza del<br />

Tranquilli Romolo a Bruxelles, ed in merito al quale sono necessari rigorosi<br />

accertamenti che questo ufficio sta eseguendo.<br />

Infatti mentre il telegramma di Bruxelles (che ripete dicerie di fonti fiduciarie)<br />

dà presente colà il 6 corr. il Tranquilli – senza farne il nome di battesimo<br />

– che ne sarebbe partito l'8 stesso, da un rapporto del Questore di<br />

Genova (che è stato inviato alla Questura di Milano da quella di Como e di<br />

Genova) risulta che Zuppi Iginio Carlo che è poi Tranquilli Romolo trovavasi<br />

il 7 corr. a Nervi.<br />

La circostanza surriferita è salientissima.<br />

In via assolutamente riservata informo poi la E.V.<br />

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