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Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

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Roma, li 25 novembre 1923<br />

QUESTURA DI ROMA - GABINETTO<br />

A S.E. IL GENERALE DI CORPO D’ARMATA<br />

Direttore Generale della P.S.<br />

ROMA<br />

Da un fiduciario – residente in Spagna – col quale lo scrivente è stato in<br />

corrispondenza in queste ultime settimane, pervengono ora degli appunti<br />

sul movimento sovversivo in quella Nazione.<br />

Tali notizie potrebbero essere utili alle Autorità Spagnole.<br />

IL PREFETTO<br />

REGGENTE LA QUESTURA<br />

C. Bertini<br />

*****<br />

Le informazioni contenute nella relazione fiduciaria allegata a questa lettera<br />

riguardano le prospettive del movimento comunista e sindacalista rivoluzionario<br />

in Spagna, dopo il colpo di stato militare di Primo de Rivera. La<br />

relazione è stata attribuita arbitrariamente a <strong>Silone</strong> da Canali e Biocca, ma il<br />

suo contenuto e il suo stile inducono a ritenere che sia stata redatta da Quaglino.<br />

Ne è un indizio la meticolosità, tipica di Quaglino, con cui vengono<br />

indicati i fondi stanziati da Mosca a favore del movimento comunista spagnolo<br />

e il percorso bancario che seguono: « <strong>Il</strong> sussidio al partito comunista<br />

è stato aumentato da Mosca fino a 5 mila pesetas mensili; saranno inviate<br />

ogni tre mesi, come per il passato da Amsterdam al Banco Urquijo di Madrid<br />

». Un altro indizio è costituito dalla notizia sui soldi sequestrati a Maurin<br />

che ricorda quella dei soldi sequestrati a Botdiga. Su Maurin qui si dice: «<br />

I denari trovati in dosso a Maurin nel recente arresto, erano destinati al sindacato<br />

comunista dei minatori di Viscaglia, circa 4000 pesetas e provenivano<br />

dall'Internazionale dei sindacati rossi di Mosca come sussidio al recente<br />

sciopero, che è risultato con la sconfitta degli operai ». Su Bordiga, nella lettera<br />

della questura di Roma del 15 Febbraio 1923, si legge: « Rakoci era ieri<br />

l'altro qui a Berlino, egli ha raccontato di essere stato con Bordiga, poco<br />

tempo prima che questo fosse arrestato. I valori trovati presso di lui erano<br />

arrivati con l'ultimo corriere russo da Berlino, ed ammontavano a 300 mila<br />

lire in valuta inglese ».<br />

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