16.12.2016 Views

Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ghi di lavoro. Le ragioni per le quali è stata decisa una tale trasformazione<br />

del funzionamento del partito sono varie:<br />

I°) – con le cellule il partito comunista è al riparo dai colpi di mano della<br />

reazione, facilissimi contro le vecchie sezioni comuniste;<br />

2°) – il partito si proletarizza, aumenta la sua influenza in mezzo agli operai,<br />

si occupa di tutte le questioni giornaliere che li riguardano;<br />

3°) – elimina o neutralizza l'influenza dei politicanti i quali imperavano sulle<br />

vecchie sezioni, tutti i posti responsabili saranno occupati da operai autentici,<br />

eccetto naturalmente per gli organi superiori del partito.<br />

Dopo il I° Gennaio 1925 questa trasformazione sarà ultimata, ma vi sono dei<br />

centri come Torino, Trieste, Milano nei quali le cellule hanno già preso il posto<br />

delle sezioni.<br />

La ripartizione del partito in segretariati interregionali rimarrà perché ha<br />

dato buoni frutti. Ha assicurato anzitutto una certa libertà di movimento<br />

all'esecutivo, il quale per il momento non è tenuto ad essere in relazione diretta<br />

col partito, ma comunica direttamente con i 5 segretari interregionali,<br />

da Milano, dove ancora per qualche tempo si trova. <strong>Il</strong> 3° Congresso nazionale<br />

del P.C. dovrebbe aver luogo verso la fine di Ottobre a Roma. La discussione<br />

sarà importante perché dovrà decidere sui rapporti tra il partito e<br />

l'Internazionale e dovrà dare la supremazia a una delle tre tendenze che ora<br />

si disputano la maggioranza del partito.<br />

Le caratteristiche delle tre tendenze sono:<br />

I°) – la sinistra (Bordiga, Grieco, Fortichiari, Repossi, Mangano, Longo) è<br />

contraria alla tattica della penetrazione interna del partito massimalista per<br />

trasportarlo alla III Internazionale, sostiene che se anche Lazzari si deciderà<br />

a uscire dal P.S.I. e domanderà di entrare nel P.C.I. non bisognerebbe accettarlo:<br />

è contraria al cosidetto fronte unico politico con altri partiti e sostiene<br />

che il partito non deve mai rinunziare a lottare contro i partiti affini; è contraria<br />

alla concezione del governo operaio e contadino su base parlamentare,<br />

costituito con l'alleanza di tutti i partiti operai e sostiene che i comunisti<br />

devono lottare per tutto il potere, per la distruzione radicale dello stato borghese,<br />

per l'espropriazione, ecc. In quest'ultimo punto non si tratta soltanto<br />

di una questione lontana, perché<br />

693

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!