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Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

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2. Nota tratta dalla scheda biografica di Secondino Tranquilli<br />

Fonte: ACS, CPC, b. 5195, fasc. Tranquilli Secondino.<br />

24-7-1926 / 239 Dal Ministero Interno: il noto comunista Tranquilli Secondino<br />

fu Paolo e Delli Quadri Maria da Pescina già residente a Parigi, a-<br />

veva da qualche mese fatto qui ritorno ma nonostante le indagini praticate<br />

non era stato possibile conoscerne il domicilio o recapito. <strong>Il</strong> 7 corrente essendo<br />

stato visto nei pressi della galleria, in Piazza Colonna, assieme alla moglie<br />

Sciudelfeld Gabriella di Maurizio, nata a Makon (Cecoslovacchia) il 27-8-<br />

1897, da un suo ex compagno ora fascista, venne indicato a due Militari<br />

dell’Arma e tradotto alla Questura di Roma insieme alla moglie. Sottoposto<br />

ad interrogatorio risultò che i due erano giunti da quel giorno ed avevano<br />

preso alloggio all’albergo del Nord in via Principe Umberto. Non avendo a<br />

Roma il Tranquilli fissa dimora né occupazione fu il giorno stesso munito di<br />

foglio di via per Pescina.<br />

Come può constatarsi, non vi è alcun cenno, in questo documento, al<br />

fatto che <strong>Silone</strong> fu interrogato dal vicequestore Bellone, come asserito<br />

da Canali!<br />

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