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Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

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V. Relazioni fiduciarie senza intestazione del’Ufficio [1924-1927]<br />

Oltre alle relazioni fiduciarie riprodotte nelle lettere inviate dalla questura<br />

romana alla DGPS nel periodo che va dal primo semestre del<br />

1923 al primo semestre 1924, Canali e Biocca hanno attribuito a <strong>Silone</strong><br />

anche altre dieci relazioni prive dell’indicazione dell’Ufficio di<br />

provenienza, che si riferiscono al periodo compreso tra il secondo<br />

semestre del 1924 e tutto il 1927. Cinque di esse risultano redatte tra<br />

il settembre e l’ottobre 1924, una nel novembre 1925, quattro nel novembre<br />

1927.<br />

Tutte le relazioni sono anonime, per cui l’individuazione del loro<br />

autore non è agevole. Con un’attenta analisi dei testi, però, si può riuscire<br />

a stabilire approssimativamente se appartengano a <strong>Silone</strong> o a<br />

Quaglino. Tra le cinque relazioni redatte dal settembre all’ottobre<br />

1924, ve ne potrebbe essere qualcuna attribuibile a <strong>Silone</strong>. Le si esaminerà,<br />

perciò, più avanti quando si parlerà dell’attività informativa<br />

da lui svolta.<br />

Per quanto concerne le altre cinque, redatte dal 1925 al 1927, ci si<br />

sofferma qui solo sulla relazione fiduciaria del 29 novembre 1927, intitolata<br />

« Notizie riferite dal fiduciario comunista » e contenuta in otto<br />

fogli manoscritti con calligrafia dell’ispettore Bellone, che è attribuibile<br />

senza dubbio a Quaglino. Prima di esporre le motivazioni che<br />

inducono a ritenere che il suo autore sia Quaglino se ne riporta il testo.<br />

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