16.12.2016 Views

Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Roma, 28 gennaio 1923<br />

Questura di Roma – Gabinetto<br />

A S. E. IL TENENTE GENERALE<br />

DIRETTORE GENERALE DELLA PUBBLICA SICUREZZA<br />

ROMA<br />

Lettera di fiduciario da Berlino, data 24 Gennaio:<br />

“Ieri sono arrivati a Berlino da Mosca, Giacinto Menotti Serrati, Fabrizio<br />

Maffi, Antonio Gramsci, prof. Angelo Tasca, Scoccimarro (di Udine), e Gorelli<br />

Alfiero – Essi hanno preso alloggio all'Hotel Excelsior.<br />

Gorelli è partito stasera per l’Italia, via Svizzera. Egli ha un passaporto intestato<br />

a suo fratello, ma a Lugano sarà da un incaricato fornito di un lascia<br />

passare, simile a quelli che vengono rilasciati nei paesi di frontiera ai sudditi<br />

svizzeri, la cui validità è brevissima. Gorelli si recherà a Milano per trovare<br />

la famiglia e quindi verrà a Roma dove lavorerà con Berti –<br />

Gli altri arrivati da Mosca con lui, si tratterranno qualche giorno a Berlino<br />

e su di essi scriverò domani.<br />

Domani (25 Gennaio) partiranno per l'Italia Bombacci e Peluso illegalmente.<br />

Ambedue non si sono decisi a sacrificare la barba, ma sembra abbiano<br />

un metodo sicuro per entrare in Italia, credo, aiutati da un ferroviere<br />

di Innsbruk che avrebbe il modo di nasconderli in un vagons lits.»<br />

IL QUESTORE<br />

C. Bertini<br />

*****<br />

La relazione riportata in questa lettera segnala gli spostamenti di importanti<br />

dirigenti comunisti e socialisti.<br />

267

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!