Alberto Vacca - Il dossier Silone

levano elargire ai profughi italiani dovessero essere divisi in parti uguali tra
anarchici e comunisti.
I compiti del comitato sono stati così limitati: difesa morale e materiale
dei profughi; organizzazione e direzione dei gruppi comunisti italiani in
Francia; propaganda per l'organizzazione sindacale degli operai italiani emigrati
in Francia; controllo sull'attività dei fascisti italiani; lotta contro i fascisti
per mezzo della stampa; lotta contro il governo fascista e le autorità che
lo rappresentano all'estero.
Alle dirette dipendenze del comitato vi è un propagandista, che ordinariamente
viaggia nei dipartimenti dove più affluisce la immigrazione italiana,
(Marsiglia, Lion, Bordeaux ecc) un incaricato di Ventimiglia per facilitare il
passaggio della frontiera e un compagno di Marsiglia incaricato di indirizzare
il profugo in una zona dove possa immediatamente trovare lavoro.
Una certa quantità di passaporti italiani il comitato li ha ricevuti da Berlino,
20 erano intestati senza fotografia a cittadini italiani nati nel Lussemburgo,
20 a regnicoli della Venezia Giulia, 5 del Consolato Italiano di Dresden,
altri 10 provenienti dall'Ufficio di Torino della Umanitaria.
Il comitato riceve dall'Internazionale solo 3000 franchi per il deficit
dell'Araldo. Il comitato è sottoposto completamente all'Esecutivo italiano,
per ciò che riguarda la organizzazione dei profughi comunisti e le direttive
del giornale: tutte le decisioni del comitato e i resoconti delle sedute sono
inviati cifrati, all'Esecutivo italiano.
2° Il gruppo di Parigi. Conta un centinaio di iscritti, divisi in diversi quartieri
della città e nella Banlieu: non fa mai, che io sappia, riunioni plenarie,
ma solo riunioni di gruppi. Il comitato si riunisce nella sede dell’Humanitè,
piano superio-
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