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Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

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<strong>Il</strong> sussidio al partito comunista è stato aumentato da Mosca fino a 5 mila pesetas<br />

mensili; saranno inviate ogni tre mesi, come per il passato da Amsterdam al Banco<br />

Urquijo di Madrid.<br />

<strong>Il</strong> sussidio alla Gioventù comunista è stato aumentato a 1500 pesetas mensili, ma<br />

perverrà da Parigi ogni tre mesi, credo allo stesso Banco. [Lettera della questura di<br />

Roma del 25 novembre 1923, con allegata relazione fiduciaria inviata dalla Spagna]<br />

CANALI DI COMUNICAZIONE SEGRETI<br />

Dalle relazioni fiduciarie di Quaglino risulta che il principale canale<br />

di comunicazione dei comunisti italiani con i dirigenti russi e della III<br />

Internazionale è costituito dai contatti diretti che essi hanno con gli<br />

emissari segreti presenti in Italia, i quali riferiscono a Mosca tramite i<br />

rappresentati della Delegazione commerciale russa di Roma. Quaglino<br />

non indaga solo sui corrieri segreti che operano in Italia, ma anche<br />

su quelli che operano in Belgio e in altri stati europei. Significativi al<br />

riguardo sono i seguenti stralci tratti dalle relazioni da lui inviate al<br />

Ministero dell’Interno e alla questura romana.<br />

- Nel nostro caso, gli emissari segreti presenti in Italia (che soltanto Bordiga o Terracini<br />

possono conoscere) riferiranno a Mosca per ½ di Straoujan sostituto di Worosky<br />

alla Delegazione Commerciale Russa di Roma in corso d'Italia. Straoujan poi<br />

penserà a comunicare con Mosca – via Berlino – <strong>Il</strong> centro di ogni attività rimane<br />

però sempre Berlino seguito dal centro di Riga – poi da Belgrado – Sofia e Trieste.<br />

[Rapporto di 300 HP del febbraio 1923]<br />

- Peluso riallaccia le file tra Vienna – Budapest – Berlino e l'Italia e Bombacci fa da<br />

corriere internazionale. [Rapporto di 300 HP datato Berlino 7 marzo 1923]<br />

- Alla Delegazione Russa – Nel corriere diplomatico giungono le disposizioni che<br />

l’Esecutivo di Mosca emana per la riorganizzazione del movimento comunista in<br />

Italia. [Rapporto di 300 HP datato fine marzo 1923]<br />

- Casadei, cognato di Bombacci, addetto presso la missione commerciale russa a<br />

Roma, serve di tramite per la consegna di corrispondenza, pacchi ecc. portati a<br />

Roma dai corrieri della missione e destinati ai comunisti.[Doc. 22 aprile 1923]<br />

- A Misiano è pervenuta a ½ del corriere russo scritto a mano del detenuto Bordiga,<br />

nella [sic] quale egli informa della sua salute ed esprime fiducia nell'esito del processo<br />

avvertendo che ha per istruttore un buon giudice. [Doc. 22 aprile 1923]<br />

- La pelliccia di petits gris che il Bombacci ha inviato in Italia, a ½ del corriere, era<br />

destinato [sic] alla signora di questo ufficiale. Non so se questa sia la stessa persona<br />

che avvicina S.E. Acerbo. [Doc. 22 aprile 1923]<br />

- attività dei comunisti italiani in Belgio: […] I corrieri per il recapito della corrispondenza,<br />

sono di due specie: regolari e irregolari o speciali. Questi ultimi sono<br />

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