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Alberto Vacca - Il dossier Silone

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista. Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi. Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento. Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

La figura di Ignazio Silone – universalmente nota come quella di un antifascista che aveva sempre combattuto il regime fascista – è stata deturpata, a partire dal 1998, dagli storici Biocca e Canali, che hanno pubblicato una serie di documenti rinvenuti presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS), da cui risulterebbe che Silone fu una spia fascista.
Per permettere al lettore di farsi una corretta opinione sul «caso Silone» sono stati riprodotti in questo libro, in copia fotografica con trascrizione e commento, tutti i documenti ad esso relativi, esistenti presso l’ACS, a cui normalmente hanno accesso solo gli studiosi.
Dal loro esame, come ognuno potrà constatare, risulta semplicemente che Silone simulò di fare la spia, non che fu una spia, e che, pertanto, il castello accusatorio costruito da Canali e Biocca è privo di qualsiasi fondamento.
Silone non fu mai una spia fascista, impegnata a consolidare il regime fascista, ma sempre un antifascista impegnato nella difesa degli ideali di giustizia e di libertà.

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il suo vecchio impiego all'ufficio anagrafe – [Rapporto di 300 HP datato Genova,<br />

7/2/24/]<br />

- Morgari che con me parla sempre volentieri, non ha voluto dirmi altro – e io gli<br />

ho stretta la mano e sono andato in un angolo con Belloni –<br />

Mentre il treno filava, B. mi raccontava che Bombacci è stato vittima di una tiro<br />

giocatogli dall'esecutivo, che vedutolo già sull'orlo dell'abisso ha voluto dargli la<br />

spinta per precipitarlo dentro.[Rapporto di 300 HP datato Roma, 8/2/24.]<br />

Come può constatarsi, dagli esempi riportati risulta che Quaglino<br />

usa le seguenti abbreviazioni: Z. per Zetkin; R. per Rabezzana; B. per<br />

Belloni. Ebbene, se si rilegge la relazione trascritta da Bellone, si nota<br />

che vi ricorre spesso il cognome del dirigente comunista Tresso:<br />

- <strong>Il</strong> dirigente il Partito in Italia è al presente Palmiro Togliatti e risiede a Lugano<br />

Insieme a lui formano il Comitato direttivo Grieco Ruggero – Ravera Camilla –<br />

Ravazzoli residenti a Lugano – il Prof. Tasca che è a Parigi – Tranquilli Secondino<br />

e Tresso Pietro quest'ultimo ora a Milano – […]<br />

- 6° Uffici informazioni comunicazioni passaggi frontiera – collegamenti coi carcerati<br />

e confinati – ufficio che precedentemente chiamavasi illegale ed era un tempo<br />

diretto dal Bordiga – diretto da Pietro Tresso con sede a Milano. […]<br />

- La fuga del comunista Guglielmo Ionna non è presa sul serio – Si sospetta sia un<br />

trucco tanto più che il racconto dello Ionna che ha avuto un colloquio col T il 24<br />

Novembre a Bologna non persuade. Come ha fatto a saltare dal finestrino del treno<br />

lo Ionna che è piuttosto corpulento?<br />

Nelle carceri di Perugia si sarebbero trovati insieme per un giorno Max – Ionna e<br />

Ghidetti ( Marazzi). = <strong>Il</strong> Max avrebbe proposto agli altri due di trovare modo di<br />

evadere dal carcere anche col pretesto di fare rivelazioni alla polizia. = Occorreva<br />

secondo il Max avvertire Lugano di allontanarsi, sostituire i dirigenti gli uffici, interrompere<br />

i collegamenti ecc. allo scopo d’impedire sorprese della Polizia ch’era a<br />

conoscenza di tutto.<br />

<strong>Il</strong> Max riferì che il traditore era Quaglia (Novello) di Vigevano – ciò fu riferito dallo<br />

Ionna al T a Bologna. –<br />

Lo Ionna passò poi a Milano ove dovrebbe trovarsi al presente. –<br />

Tresso ha interrogato Ionna – Quest'ultimo sarà tolto dall'ufficio 7°– forse per sospetto<br />

andrà anzi sarà inviato a Mosca.<br />

Anche il Quaglia potrà essere mandato a Mosca per essere sottoposto a processo.<br />

Non è improbabile che si usino anche rappresaglie contro di lui –<br />

<strong>Il</strong> T dice che vide il Quaglia a Milano e poco distante dagli Agenti di Questura per<br />

cui ebbe i primi sospetti. […]<br />

- Secondo le notizie riferite da T – l'Ambasciata di Francia a Roma ha informazioni<br />

numerose e precise sulla politica interna italiana – Tali informazioni trapassano al<br />

Ministero Esteri francese – ove trovasi probabilmente una cellula comunista che<br />

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