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4 Creare contenuti per il web - Andrea Giachetti

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Contenuti multimediali: codifica ed elaborazione 101<br />

5 Contenuti multimediali: codifica ed<br />

elaborazione<br />

In quest'ultima parte del testo ci occu<strong>per</strong>emo di capire un po' meglio le caratteristiche dei vari<br />

tipi di <strong>contenuti</strong> multimediali che possiamo includere in una pagina <strong>web</strong> od ut<strong>il</strong>izzare con altri<br />

tipi di interfaccia o terminale di uso comune.<br />

Questa sezione è, in un certo senso, più importante delle altre, da un punto di vista pratico, <strong>per</strong><br />

chi vuole ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> <strong>web</strong> <strong>per</strong> diffondere <strong>contenuti</strong> e comunicare. Se infatti è possib<strong>il</strong>e grazie ai<br />

Content Management System e ai siti tipo “Web 2.0” evitare di ricorrere alla codifica diretta<br />

delle pagine <strong>web</strong> ut<strong>il</strong>izzando strumenti guidati <strong>per</strong> inserire <strong>contenuti</strong> multimediali, <strong>per</strong> realizzare<br />

immagini, suoni, f<strong>il</strong>mati di cui si possa fruire efficacemente in rete non ci si può esimere da una<br />

certa conoscenza di base delle metodologie di codifica di tali dati ed anche, quindi, dei formati<br />

di salvataggio e trasmissione, dei plugin usati <strong>per</strong> la visualizzazione e dei programmi disponib<strong>il</strong>i<br />

<strong>per</strong> la creazione.<br />

Abbiamo già detto che codificare un tipo di dato vuole dire scriverlo sotto forma di sequenza di<br />

bit, definendo ovviamente un formato standard tale che chi invia/scrive e chi riceve/legge i dati<br />

possano comprendersi. Anche <strong>per</strong> codificare i numeri usati <strong>per</strong> fare calcoli sui PC occorre<br />

definire delle convenzioni <strong>per</strong> esprimerli univocamente in cifre binarie. Ad esempio, <strong>per</strong> i<br />

numeri naturali si possono semplicemente convertire i decimali in binari, mentre <strong>per</strong> gli interi si<br />

usa <strong>il</strong> formato detto “complemento a due” <strong>per</strong> rappresentare anche <strong>il</strong> segno e <strong>per</strong> i numeri reali<br />

occorre definire delle approssimazioni opportune (<strong>il</strong> formato che si usa si chiama “in virgola<br />

mob<strong>il</strong>e” e rappresenta con la stessa precisione numeri grandi e numeri decimali).<br />

Anche <strong>per</strong> <strong>il</strong> semplice testo la codifica non è ovvia né univoca. Occorre chiaramente stab<strong>il</strong>ire<br />

una corrispondenza tra numeri espressi da una sequenza di bit e simboli dell'alfabeto. Si sono<br />

evoluti standard diversi (ASCII, Unicode, vedi Appendice 2) ed esistono numerose varianti<br />

legate ai diversi linguaggi ed alfabeti. Le problematiche correlate alla codifica del testo sono<br />

comunque limitate: una volta determinato <strong>il</strong> set di caratteri della lingua non ci sono ambiguità<br />

ed eventualmente si possono usare le sequenze HTML <strong>per</strong> i caratteri speciali. Il testo non crea<br />

comunque problemi di dimensioni dei f<strong>il</strong>e, <strong>per</strong> cui non richiede particolari attenzioni <strong>per</strong> ridurre<br />

al massimo l'occupazione di memoria della codifica. Come vedremo, <strong>per</strong> tutti gli altri tipi di<br />

dati, la dimensione in bit degli oggetti e la qualità della rappresentazione diventeranno, invece,<br />

critici. Per fare un piccolo esempio, con dei numeri precisi, consideriamo la codifica digitale dei<br />

caratteri di un libro. La Divina Commedia contiene all'incirca mezzo m<strong>il</strong>ione di caratteri: dal<br />

momento che ogni carattere occupa con la codifica ASCII estesa 1 byte (cioè 8 bit),<br />

l'occupazione di memoria è di circa mezzo Megabyte (1 Megabyte = 1 m<strong>il</strong>ione di byte). Se<br />

fossero validi i valori nominali, quindi, potrebbe essere trasferito con una connessione ADSL<br />

(bit rate p.es. 2 Megabit/s) in un paio di secondi ed in un CD ROM (capienza 640 Mbyte)<br />

potrebbe essere contenuto oltre m<strong>il</strong>le volte senza alcuna forma di compressione.<br />

Se consideriamo le immagini, invece, vedremo come <strong>il</strong> colore di ogni punto sia codificato con 3<br />

byte e che, <strong>per</strong> esempio, una macchina fotografica digitale produce immagini con m<strong>il</strong>ioni di<br />

punti (Megapixel). Quindi una sola foto, neppure ad altissima definizione, occu<strong>per</strong>ebbe molta<br />

più memoria sul calcolatore dell'intera Divina Commedia, se non si adottassero tecniche di<br />

compressione al fine di ridurne le dimensioni della codifica.<br />

E che dire del video? Per avere l'impressione del movimento dobbiamo rappresentare in

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